CNCA: “Manovra non equa”
CNCA: “Manovra non equa”
Le misure previste colpiscono, ancora una volta, soprattutto i lavoratori dipendenti, i pensionati, gli Enti locali.
Non si stanano gli evasori, non si colpiscono i grandi patrimoni
Roma, 5 dicembre 2011
Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) considera non equa la manovra varata ieri dal Governo Monti.
“Il presidente del Consiglio,” dichiara don Armando Zappolini, presidente del CNCA, “aveva promesso una manovra dura, ma equa. Siamo molto delusi. L’impressione è che si faccia pagare il conto sempre agli stessi: lavoratori dipendenti, pensionati, Regioni ed Enti locali. A tutti gli altri, in un momento drammatico per il paese, viene chiesto ben poco. Sorprende, in particolare, quanto (non) deciso in materia di evasione fiscale: la tracciabilità dei pagamenti è portata a 1.000 euro, quando gli stessi imprenditori avevano chiesto una soglia ben più bassa e, inoltre, non vengono previsti degli obblighi nelle procedure che avrebbero permesso un deciso contrasto del fenomeno. È evidente che il Governo non ha voluto stanare gli evasori. Inoltre, appare del tutto inadeguato anche l’intervento sui grandi patrimoni: verranno sì tassate le case (e non solo quelle di ricchi e benestanti), ma l’imposizione di bollo su tutti i patrimoni mobiliari e la bassissima imposta aggiuntiva, una tantum, sui capitali scudati toccano marginalmente una ricchezza mobiliare davvero notevole, che oltretutto continua a godere di una tassazione di favore sulle transazioni. Invece della patrimoniale ci ritroviamo poi una ‘tassa sul lusso’ che è più un’operazione di comunicazione che di sostanza. Tutto questo mentre si agisce pesantemente sull’età pensionabile, le pensioni di anzianità, le rivalutazioni anche degli assegni di non elevata entità, i bilanci di Regioni ed Enti locali – che garantiscono servizi essenziali ai cittadini -, le aliquote Iva.”
“Il CNCA”, conclude don Zappolini, “chiede che la manovra venga fortemente riequilibrata in sede parlamentare. Deve pagare chi fino a oggi non ha pagato, deve dare di più chi ha di più. Quando si stanziano ogni anno 27 miliardi di euro per le spese militari e si investono 20 miliardi per i caccia F35 non si può dire che ‘non ci sono soldi’. Ci attendiamo, inoltre, che venga aperto al più presto un tavolo per varare alcuni provvedimenti chiave per lo sviluppo del paese e il benessere dei cittadini come il reddito minimo di inserimento, su cui si è già espresso favorevolmente il ministro del Welfare, e i livelli essenziali delle prestazioni.”
Info:
Mariano Bottaccio – Responsabile Ufficio stampa
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)
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