Coda di paglia?
Racconta Esopo di una volpe cui una tagliola mozzò la coda. Poichè l’animale si vergognava, gli amici le fecero una coda finta, di paglia, così bella che nessuno si accorgeva che fosse finta. Ma un gallo raccontò il segreto, e i contadini si misero ad accendere fuochi vicino ai pollai, per impedire alla volpe di rubare i loro polli. La volpe, per paura di bruciarsi la coda, si tenne alla larga dai pollai.
Brutta roba la coda di paglia, è rischiosa. Chi ce l’ha, farebbe bene a star lontano dai pollai. Stiamo parlando di Repubblica, e del tentativo di fare la parte del media democratico, che cita anche le fonti di movimento, servendoci in realtà un fantastico assist di cui non possiamo non approfittare: siamo gente golosa.
Ecco i fatti: abbiamo concluso la nostra diretta della No Expo MayDay, il primo maggio, con una prima riflessione a caldo sui fatti della giornata. Una riflessione che riteniamo necessaria e che a nostro parere andrebbe fatta, lo diciamo ancora una volta, all’interno del movimento, e che abbiamo provato a stimolare interrogandoci come redazione sulle pratiche, le ambizioni, le modalità del nostro fare politica oggi.
E se nel nostro ragionamento non c’è un’accusa feroce, che pure in buona parte condividiamo, alla stampa mainstream, c’è però un passaggio, lo ammettiamo veloce e poco incisivo, sulla gestione della comunicazione da parte di tv e giornali. Una critica che vorremmo prossimamente approfondire, come le tante riflessioni che stiamo facendo a caldo in questi giorni. Era un inciso veloce in una frase che parlava d’altro.
Questo quello che abbiamo scritto: “Noi crediamo però che qualche ragionamento dobbiamo pure farcelo. Perchè anni di lavoro sui contenuti, di condivisione e di lotte oggi sono stati letteralmente spazzati via dalla scena pubblica, e se la stampa e la comunicazione mainstream hanno gioco facile a far vedere colonne di fumo nero che si alzano nel cielo della città e roghi di auto e negozi, e vetrine tirate giù, beh, qualcuno ‘sto lavoro di demonizzazione glielo ha reso davvero facile, e non abbiamo davvero niente da guadagnare dal totale isolamento nel quale ci ritroveremo, da domani, a fare politica nella nostra città“.
Proprio questo passaggio è stato ripreso il giorno dopo da Repubblica, che ci cita fra virgolette, scrivendo: “Anni di lavoro sui contenuti, di condivisione e di lotte oggi sono stati letteralmente spazzati via dalla scena pubblica, e se c’è chi ha gioco facile a far vedere colonne di fumo nero che si alzano nel cielo della città e roghi di auto e negozi, beh, qualcuno ‘sto lavoro di demonizzazione glielo ha reso davvero facile, e non abbiamo davvero niente da guadagnare dal totale isolamento nel quale ci ritroveremo, da domani, a fare politica nella nostra città“.
Grandi.
Assist clamoroso che ci fa sorridere, e che raccogliamo volentieri: a ragione l’avete tolta quella frase, “amici” di Repubblica, perchè si parlava proprio di voi, di voi che cercate fumo e fiamme da sbattere in prima pagina alla ricerca affannosa di lettori/guardoni, a voi che come sciacalli vi appostate pronti a riprendere tutto quello che sembri brutto, sporco e cattivo e ignorate scientemente 50mila persone che parlano di speculazione, cemento, debito, precarietà, soldi pubblici finiti nelle tasche dei soliti noti. Certo non solo voi: anche voi.
Citare una fonte cambiando il testo fra virgolette è scorretto, e non siamo certo noi a dovervelo dire, ma trasformare “la stampa e la comunicazione mainstream” in un “chi” impersonale è grottesco ed è la rappresentazione plastica di cosa significa avere la coda di paglia: davvero, che figuraccia!
[…] Infoaut: Non a tutti piace Expo La posizione autocritica di Milano in movimento (ecco come l’ha scorrettamente riportata Repubblica). La rete No Expo, che esiste da 7 anni, mica da ieri. La posizione di Militant Blog. […]