Contestata l’ANPI a Palazzo Marino
Oggi e’ stato contestata l’ANPI a Palazzo Marino, in occasione di un evento organizzato dalla sede nazionale dell’associazione partigiana che ha visto la partecipazione del procuratore Caselli, noto per la criminalizzazione del movimento NO TAV.
Gli organizzatori del presidio hanno anche scritto una lettera aperta alla città, http://www.cantiere.org/art-03598/lettera-aperta-alla-citta-di-milano-chi-usa-la-memoria-dei-partigiani-di-ieri-contro-i-partigiani-di-oggi-avete-mai-visto-un-vento-che-trasporta-ferrovie.html nella quale hanno fatto notare non solo il controsenso della presa di distanza dell’ANPI nei confronti del movimento in Val di Susa, ma anche la responsabilità del Comune di Milano nell’ospitare e favorire tale iniziativa, offensiva, secondo loro, nei confronti della memoria della resistenza.
http://www.cantiere.org/art-03599/blitz-no-tav-a-palazzo-marino.html
A seguire invece un copia-incolla delle agenzie stampa italiane relativamente all’accaduto:
È iniziata con una sorta di sit dei No Tav nella sede del Comune ed è finita con una standing ovation per Giancarlo Caselli la giornata milanese del procuratore di Torino. Intorno alle 14, una ventina di ragazzi del centro sociale Cantiere ha fatto irruzione a Palazzo Marino, riuscendo a passare senza problemi i due vigili all’ingresso. Uno dei due, anzi, è rimasto leggermente contuso alla mano. Una parte dei manifestanti ha occupato la sala Alessi dove alle 18 era prevista la presentazione del libro di Caselli ‘Attacco alla Giustizià. Gli altri fuori hanno srotolato uno striscione con scritto ‘Non usate la memoria dei vecchi partigiani contro i partigiani di oggì. Non ce l’avevano, infatti, solo con lui ‘colpevolè degli arresti di decine di militanti in Val di Susa, ma anche e soprattutto con l’Anpi che, insieme ad altre associazioni fra cui libertà e giustizia, ha organizzato la presentazione del libro di Caselli ‘Assalto alla giustizià. Nel giro di un paio d’ore sono stati fatti sgomberare dalla polizia e portati fuori dal comune. Per un pò si sono seduti in piazza Scala applaudendo e belando agli agenti in tenuta antisommossa. Poi sono andati a casa. «Nessuno pensi di intimidirci» ha commentato il sindaco Giuliano Pisapia in un comunicato. Intanto è iniziato ad arrivare il pubblico dell’incontro. Carlo Smuraglia, il presidente dell’Anpi, ha spiegato che la decisione di far presentare il libro a Caselli era stata presa dopo che a febbraio erano state cancellate per motivi di sicurezza altre due presentazioni. «Questa è una contestazione a chiunque voglia esprimere il proprio pensiero» ha commentato Smuraglia parlando della «troppa violenza» che c’è ora in Italia. Proprio ieri, a Milano, un incendio doloso, rivendicato con una scritta dai no tav, ha danneggiato una centralina delle ferrovie causando problemi alla circolazione. Accostare i no tav ai partigiani, secondo Caselli, è «appropriazione indebita». Ha difeso nuovamente gli arresti «confermati dal gip e dal tribunale della libertà», ha detto che se non si sentisse minacciato «sarebbe leggermente superficiale». E poi ha elencato alcune delle scritte su di lui apparse in tante città da Torino, a Milano, a Genova: ‘Caselli boià, ‘Caselli bruceraì, ‘Caselli come Morò, ‘Caselli ti ruberemo la salmà ma soprattutto ‘Caselli mafiosò. Ed è questa scritta che per lui – procuratore a Palermo – è «al di là del bene e del male, menzogne per menzogne fatte per infangare». Il fatto che tanta gente abbia riempito la sala – dove ha parlato con Umberto Ambrosoli, Sandra Bonsanti di libertà e giustizia, Smuraglia, Armando Spataro e il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo – gli ha fatto più che piacere. «Certe manifestazioni di intolleranza, le scritte sui muri, i blitz per un certo tempo sono passate anche grazie al silenzio – ha detto – Il clima è cambiato. Oggi ne abbiamo avuta una importante testimonianza e non è un problema che riguarda Giancarlo Caselli, riguarda i valori della nostra civile convivenza. La testimonianza di oggi era nell’interesse di tutti».
«Da parte dei ‘no tav’ un attacco che va ben oltre ogni ragionevole forma di protesta». Lo afferma il deputato milanese del Pd, Enrico Farinone, dopo l’occupazione della Sala Alessi a Palazzo Marino da parte di un gruppo di giovani di un centro sociale. «Purtroppo assistiamo a un preoccupante aumento della tensione», aggiunge Farinone. (
– Il presidente del Consiglio Comunale di Milano, Basilio Rizzo, ha cercato di trovare una mediazione fino all’ultimo e così è riuscito a mettere insieme in una frase sola le ragioni di Gian Carlo Caselli e dei no tav dicendo che è «assurdo, triste e profondamente ingiusto» pensare il Procuratore di Torino come un repressore della democrazia, ma anche «cieco e provocatorio» etichettare come violenta la mobilitazione delle popolazioni in Val di Susa. In Comune a Milano la condanna all’occupazione della sala Alessi da parte dei no tav si è mischiata alle critiche alla giunta Pisapia. Secondo il capogruppo del Pd, Carmela Rozza, «tutti hanno il diritto di protestare ma nessuno ha quello di imporre la propria volontà fuori dalla democrazia», e comunque iniziative come quella di oggi «non servono alla causa» dei no tav. Carlo Monguzzi, del Pd, difendendo Caselli ha sottolineato che «ogni protesta non violenta è leggittima ma questa è totalmente sbagliata». Secondo il consigliere Pdl Fabrizio De Pasquale, invece, c’è stata «affettuosità e sussiego» nei confronti dei «violenti no tav a Palazzo Marino. »Adesso capisco – ha concluso – per quale motivo non vengano cancellate le migliaia di scritte no tav che inneggiano alla violenza nei confronti delle forze dell’ordine che campeggiano ormai da mesi a Milano«
«Ancora una volta assistiamo ad azioni intimidatorie condotte da non meglio precisati gruppi ‘No Tav’, capaci solo di imporre la propria ideologia antidemocratica e incivile». Lo afferma il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà. «Ancor più grave -aggiunge- risulta, peraltro, lo striscione da loro esposto, a Palazzo Marino, contro l’Anpi. Il mio sostegno va, quindi, agli organizzatori del convegno, al procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, e al Comune di Milano, la cui rappresentatività istituzionale, lesa dal gesto compiuto, deve restare, invece, simbolo democratico di tutti i cittadini»
«La contestazione contro la partecipazione di Giancarlo Caselli al convegno sulla legalità a Palazzo Marino è un gesto di intolleranza inqualificabile e inaccettabile. Lo afferma il deputato milanese del Partito democratico Vinicio Peluffo, che esprime »piena solidarietà e sostegno al procuratore capo di Torino e all’Anpi«, dopo l’occupazione di una sala del Comune di Milano da parte di un gruppo no tav.
È stato «una parte dell’applauso di Milano» quello rivolto questa sera dalla platea della sala Alessi di palazzo Marino a Giancarlo Caselli, secondo Umberto Ambrosoli. Ambrosoli, moderando gli interventi al convegno in Comune, ha voluto così sottolineare l’importanza del lungo applauso rivolto al procuratore capo di Torino, ma anche ricordare come le «scritte ingiuriose» citate da Caselli gli abbiano «fatto tornare alla mente quelle comparse tempo fa davanti al Tribunale: ‘Via le Br dalla procurà. A quel messaggio la città ha saputo reagire, così come oggi Milano è al fianco di chi è destinatario di messaggi di violenza che cercano di impedire e limitare la loro funzione». A Caselli un riconoscimento anche da Armando Spataro: «Abbiamo bisogno di militanti e di modelli di militanza come Giancarlo Caselli», ha detto.