[DallaRete] Nella notte scioperi e blocchi in tutta Italia per Abd Elsalam

2016_09_21_gls_miIeri notte un’altra giornata di lotta in risposta al barbaro assassinio di Abd Elsalam, investito da un tir mentre scioperava davanti al magazzino della GLS di Piacenza.
 
Derubricato a banale incidente stradale, subito oscurato da giornali e televisioni, l’assassinio di un operaio mentre lottava non può essere dimenticato e trascurato da noi, da tutti quelli che hanno a cuore gli interessi di chi per vivere deve lavorare. Per questo continuano le lotte e la solidarietà, come quella che ieri notte ha bloccato i magazzini della GLS di mezza Italia. E per questo noi ve le raccontiamo: perché non siamo solo vittime da piangere ma anche protagonisti del nostro destino.
 
 
ROMA
 
Sciopero al 100% nel magazzino della GLS di Riano, dove sono presenti USB e SI Cobas. Con loro anche un centinaio di compagni di diverse organizzazioni di tutta Roma a portare la loro solidarietà e sostegno. Produzione completamente bloccata, quindi, con l’azienda che non ha forzato la situazione come spesso accade, ad esempio provando a ingaggiare crumiri. Anche le forze dell’ordine hanno adottato un basso profilo. Evidentemente non si voleva aggravare una situazione già incendiaria con ulteriori provocazioni.
 
 
MILANO
 
Ieri notte Milano è diventato il centro nevralgico, dato che la GLS, prevedendo problemi nei magazzini emiliani, vi aveva dirottato parte della produzione. Per questo è stato importante il blocco del magazzino milanese. Molti lavoratori della GLS presenti. Il danno calcolato per il colosso della logistica è stato enorme perché, prevedendo i blocchi in Emilia, GLS aveva fatto spostare tutto su Milano.
 
 
TORINO
 
A Torino una cinquantina tra lavoratori USB e solidali hanno presidiato lo stabilimento GLS di Settimo Torinese dalle 8 di sera alle 2 di notte. I pochi lavoratori presenti nello stabilimento sono rimasti inattivi perché, dopo il blocco dei primi due tir presentatisi all’ingresso, GLS ha deciso di non forzare la situazione ed ha rinunciato a far entrare i mezzi. Presenti digos e due blindati per controllare la situazione che si è comunque mantenuta abbastanza tranquilla.
 
 
BOLOGNA
 
Blocco anche a Crespellano (Bologna) con presenza dei lavoratori del SI COBAS che hanno scioperato per due ore.
 
 
PADOVA
 
A Padova nel tardo pomeriggio più di 150 persone si sono trovate fuori dai cancelli della festa del PD dove doveva parlare il ministro Poletti. Il ministro che è arrivato al governo direttamente dalla presidenza di Legacoop e che ha sempre condannato le lotte dei lavoratori della logistica. Poletti che ha liberalizzato il contratto a termine, Poletti del Jobs Act non ha diritto di parola e ha le sue responsabilità nell’assasinio di Abd ElSalam Ahmed ElDanf, morto a Piacenza mentre manifestava contro i contratti a termine a cui erano costretti dei colleghi della cooperativa nel magazzino di GLS.
A bloccare il traffico davanti all’ingresso tanti giovani lavoratrici e lavoratori e tanti colleghi di Abd ElSalam dei magazzini dell’interporto di Padova che da anni combattono con scioperi e picchetti per condizioni di lavoro dignitose organizzati nel sindacato AdlCobas, una cui delegazione è entrata anche a parlare direttamente con il ministro.
C’erano lavoratori dell’opposizione Cgil che hanno contestato alcuni loro dirigenti parte integrante del PD. C’erano tutti i movimenti sociali della città e pure una lavoratrice disabile che ha fatto sentire al ministro le ragioni di tre milioni di persone che i padroni vorrebbero escluse dal mercato del lavoro e buttati in un angolo della nostra società.
 
In serata invece un gruppo di lavoratori dell’USB ha bloccato l’uscita del magazzino GLS di Padova.
 
 
BERGAMO
 
Mercoledì, in solidarietà ad Abd Elsalam, la FMLU-CUB ha indetto 8 ore di sciopero alla Tenaris Dalmine (Bergamo), gigante mondiale nella produzione di acciaio. Acciaieria completamente bloccata e altri reparti produttivi fermi. Ovviamente minacce e pressioni non sono mancate eppure gli operai sono andati avanti.
—-

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *