Distruzioni di dimensioni importanti di vita umana e sociale, animale e vegetale

Abbiategrasso 12/06/2012

 

Comunicato stampa “Cambiamo Abbiategrasso” delibera di approvazione definitiva piano sogef

 

La giunta Albetti ha respinto le osservazioni di centinaia di cittadini e importanti e autorevoli associazioni del territorio approvando definitivamente un Piano Attuativo che prevede la realizzazione di 4 palazzoni sull’area del giardino/orto posta tra la Siltal, l’Annunziata e la Ferrovia. Un piano bizzarramente preso in carico dalla Giunta poco prima delle elezioni.

Le osservazioni, in sintesi, chiedevano di bloccare in maniera cautelare il progetto, di rivederne il contenuto, di spostare la volumetria perché la realizzazione di un siffatto piano andrebbe a distruggere dimensioni importanti di vita umana e sociale, animale e vegetale.

La scelta di respingere le osservazioni non è problema del tecnico ma del politico. Politico che il più delle volte Vota senza sapere.

Politico che il più delle volte concepisce il territorio per il quale vota e decide come una macchia colorata su un foglio di carta magari ben disegnato su cui c’è scritto che è possibile costruire.

Che quel territorio è vissuto, è attraversato, è popolato da animali e piante, se quella porzione di territorio rappresenta per molti degli abitanti che amministra un luogo simbolico, il politico non lo sa perché su quella macchia colorata non c’è scritto.

La giunta che ha votato a favore del piano respingendo tutte le osservazioni lo ha fatto prendendosi una responsabilità non nei confronti di un privato, ma nei confronti della città e dei cittadini.

La giunta ha già risposto di quell’azione perdendo le elezioni. Quella attuale come ha intenzione di comportarsi?

La questione come abbiamo detto non è tecnica ma politica: politica del politico e politica della città. Non è questione di leggi, norme e competenze. Riguarda che tipo di città vogliamo lasciare ai nostri figli, in quale patrimonio storico, naturale e relazionale vogliamo crescere e vivere. Non siamo contro il diritto di costruire, siamo perché vengano fatte scelte responsabili. Se si ritiene che questi privati abbiano il diritto di costruire, se si ritiene che possano e debbano trarre profitto da un’operazione immobiliare, lo facciano su aree che sono già costruite. Costruiscano, perché è un loro diritto farlo, ma lo facciano in maniera responsabile. Non è responsabile proporre 4 palazzoni di quella tipologia edilizia, non è responsabile fare vivere le persone in alveari, non è responsabile sottrarre la cura del territorio agli abitanti, distruggere specie animali e vegetali rare.

Tutti dobbiamo prendere la responsabilità di ciò che facciamo per la comunità in cui viviamo. La scelta più responsabile in questo momento è bloccare il progetto, rivederne i contenuti e valutare la possibilità di trasferire i diritti edificatori su aree già costruite. Così come sarebbe scelta responsabile rivedere l’intero PGT (Piano di Governo del Territorio).

I 4 palazzoni sono un simbolo della speculazione, dello spreco, simbolo di un sistema drogato, di un modo di vivere che ha contribuito a deteriorare il tessuto sociale e culturale dei luoghi e a distruggere il paesaggio naturale, le specie animali e vegetali, sono simbolo di un rapporto tra uomo e ambiente malato.

Invitiamo caldamente i nuovi politici della città, il sindaco, il nuovo assessore all’’urbanistica, la maggioranza e tutti coloro che lo desiderano, ad attraversare questa porzione di territorio per rendersi conto loro stessi che cosa rappresenta per la città. Li invitiamo ad osservarlo ed annusarlo in questa stagione dell’anno in cui sta raggiungendo il suo massimo splendore.

 

CAMBIAMO ABBIATEGRASSO

 

 

 

 

 

 

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