[DallaRete] Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua partecipa allo sciopero generale e sociale
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua parteciperà allo sciopero sociale convocato per la giornata del 14 novembre, che si articolerà con iniziative in tutta Italia.
Lo farà portando i propri contenuti e modalità, con la consapevolezza che il Governo Renzi sta conducendo un duro attacco all’architettura sociale del nostro paese.
Un attacco che passa attraverso un processo di privatizzazione dei servizi pubblici e dei beni comuni, trasformando i diritti da garantire a tutti in un bisogno da vendere a milioni di clienti.
Parallelamente a questo processo si trasforma in maniera radicale il mercato del lavoro; ristrutturazione e razionalizzazione vorrà dire meno garanzie e più precarietà, a fronte di un servizio con qualità più bassa.
La nuova Italia che ha in mente Renzi, sono le vecchie privatizzazioni imposte con una buona dose di autoritarismo.
Ancora una volta, si scrive acqua, si legge democrazia.
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
La declaration:
Acqua e servizi pubblici sotto attacco
ll Governo negli ultimi mesi ha definito uno degli obiettivi principali: favorire, o meglio imporre, processi di
fusione e aggregazione tra aziende che gestiscono i servizi pubblici locali. La realizzazione di questo piano
comporterà la definitiva consegna dell’acqua e dei beni comuni ai capitali finanziari.
Provera’ a farlo in 3 mosse:
1) il piano sulla “spending review” che punta alla razionalizzazione delle società partecipate dagli enti locali,
seguendo lo slogan “riduzione da 8.000 a 1.000”;
2) il decreto “Sblocca Italia” che arriva ad imporre di aggregare le aziende in un unico gestore territoriale, cioè le
grandi multiutilities (come ACEA, HERA, IREN, A2A), di cui diverse già quotate in borsa;
3) la legge di stabilità spinge gli Enti Locali, ricattati e strangolati dai tagli, alla cessione delle loro quote al
mercato azionario per poter usufruire delle somme derivanti dalla vendita.
Tutto questo considerato necessario dal Governo per garantire gli investimenti nei servizi pubblici.
Purtroppo in questi anni di società per azioni e di collocamento in Borsa delle ex-municipalizzate è stato osservato
come gli investimenti siano crollati a meno di un terzo rispetto a quelli delle precedenti gestioni comunali.
Crollo degli investimenti e della qualità dei servizi, aumento delle tariffe e taglio dei posti di lavoro, queste la
ricetta per garantire agli azionisiti lauti dividendi a fine anno. E non importa se questo significa lasciare senz’acqua
chi non riesce a pagare.
Ma chi investirà nei servizi pubblici locali finalmente consegnati ai capitali finanziari?
Principalmente Cassa Depositi e Prestiti, (500 milioni a disposizione per favorire le fusioni territoriali), ma non
mancheranno interessanti joint venture con capitali stranieri, a partire dal colosso cinese State Grid Corporation of
China.
L’attuale Governo rilancia quindi la privatizzazione del servizio idrico, dei servizi pubblici locali e dei beni
comuni, mettendo in un angolo Regioni ed enti locali.
Quelle stesse privatizzazioni sconfitte nel 2011 dai 27 milioni di sì all’acqua pubblica e contro la vendita dei
servizi pubblici locali. Con buona pace della democrazia e della Costituzione, difese dal partito di Governo solo a
parole e senza pestare i piedi ai poteri finanziari.
Per riprenderci I nostri diritti serve un’inversione di rotta:
1) Approvare la legge di iniziativa popolare sulla gestione pubblica dell’acqua, che prevede, tra le altre cose, che a
nessuno possa essere staccata l’acqua
2) Utilizzare gli enormi capitali di Cassa Depositi e Prestiti, in buona parte derivanti dal risparmio postale, per
riportare i servizi in mano pubblica e per rilanciare i grandi investimenti pubblici necessari
3) Eliminare i profitti dalla gestione del servizio idrico
4) Costruire meccanismi di partecipazione affinché cittadini e lavoratori possano partecipare alle decisioni sulla
gestione dell’acqua e degli altri servizi essenziali
Passando per il 14N costruiamo una campagna contro le privatizzazioni ed i monopoli privati, per una gestione
pubblica e partecipata dei beni comuni e dei nostri territori.
Contro i ladri di democrazia riprendiamoci il futuro!
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