LIBERI DALL’ERGASTOLO: UN SITO CHE DOCUMENTA E PROMUOVE DUE INIZIATIVE
Adotta il logo “liberi dall’ergastolo”
L’ergastolo viene comminato nei tribunali in nome del “popolo” ma ciò non esclude che porzioni di società possano dichiarare: “Non in mio nome!”. Un modo per farlo è adottare il logo scaricabile dal sito, per qualificare in questo senso il proprio spazio su internet o per connotare qualunque altra iniziativa sociale.
L’ergastolo è una prigione anche per chi non vi è recluso, d’altronde lo stesso Beccaria lo prospettava per la funzione terrifica che avrebbe esercitato sull’immaginario sociale. “Liberi dall’ergastolo” costituisce quindi una presa di posizione da fare in tutta coscienza, come un sospiro di sollievo, per non vivere in una società che immagina se stessa attraverso istituzioni di paura.
PORTA UN FIORE per l’abolizione dell’ergastolo
Ogni anno nel mese di giugno, in occasione della giornata mondiale indetta dall’ONU contro la tortura, sarà possibile recarsi al cimitero degli ergastolani dell’isola di Santo Stefano (Ventotene) attiguo al vecchio carcere borbonico. Un luogo simbolico da vedere e far vedere perché racconta in modo emblematico, con le sue 47 tombe, non solo la spietatezza dell’esclusione degli ergastolani dal consorzio umano anche dopo morti, ma soprattutto ciò che oggi è l’ergastolo. In particolare la tortura dell’ergastolo senza speranza, quello cosiddetto ostativo, che prevede oltre alla morte sociale e civile dei reclusi, la loro effettiva morte in carcere.
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