Democrazia sotto attacco
Non sono bastate le oltre 75 mila persone che ieri hanno manifestato in Val di Susa, non è bastato il furto di libertà che le misure di custodia cautelare hanno perpetrato nei confronti di 26 persone, non sono bastati gli attacchi alla stazione di Porta Nuova da parte delle forze dell’ordine sui manifestanti che rientravano a casa dopo un corteo pacifico.
No. «L’emergenza democratica», come l’ha definita il Legal Team del movimento No Tav, continua. Alle 8 di questa mattina, infatti, sono cominciati inesorabili a Chiomonte i lavori per l’ampliamento del cantiere per il tunnel geognostico della Tav Torino-Lione. L’ennesimo schiaffo alla sovranità popolare, alla gente, a tutti noi. Una pugnalata a centinaia di migliaia di voci che continuano a rimanere inascoltate. I legali NoTav lanciano anche un allarme legalità: secondo gli avvocati, infatti, per l’esproprio «Ltf si è presentata nuovamente soltanto con un’ordinanza prefettizia, in palese violazione dell’articolo 2 del Testo unico di Pubblica sicurezza, che prescrive quella procedura soltanto in casi di estrema urgenza, che qui non vi sono. Presenteremo immediato ricorso al Tar del Piemonte».
Stamattina le forze di occupazione presenti in Val Clarea hanno deciso di ampliare il recinto della caserma, a quelli che erano terreni di proprietà dei NoTav. La valle era in allerta generale da ieri sera avendo visto lo spostamento di molti mezzi militari di PS e CC, e diverse persone hanno passato la nottata nella baita costruita dal movimento. All’avvicinarsi dei militari Luca Abba’, militante del Movimento NoTav si è arrampicato su un traliccio dell’Alta tensione, per rallentare i lavori. Lo sgombero di questa mattina lascia una ferita.
Una ferita che sanguina ancora di più alla notizia che Luca, inseguito da un poliziotto, ha superato la posizione di sicurezza sul traliccio ed è rimasto folgorato dall’alta tensione ed è precipitato al suolo. «È molto grave», ha dichiarato a Milano In Movimento Dana, del Movimento NoTav, «in questo momento lo stanno operando. Ha una commozione cerebrale e un polmone perforato, per fortuna sembra sia fuori pericolo». La Valle è in mobilitazione. «La statale 25 – continua Dana – è bloccata. Così come l’autostrada. E uno spezzone di studenti sta bloccando un’altra strada strategica per l’accesso alla Valle. Alle 18 è stata convocata un’assemblea popolare al raccordo tra statale e autostrada, dove in questo momento è in corso un presidio». E conclude: «Mentre Luca, una figura storica del movimento, sta lottando nemmeno si degnano di fermare i lavori. È l’ennesimo risvolto antidemocratico di questa vicenda. Non ci sono garanzie, né rispetto per i diritti e per la vita. Chiediamo a tutti di mobilitarsi per dare una mano».
La polizia si è subito preoccupata di bloccare tutti gli accessi alla Val Clarea mentre una quindicina di militanti NoTav si sono chiusi dentro la baita per impedirne l’abbattimento. Intanto fuori sono state bloccate statali e autostrade, gli studenti bloccano anche la ferrovia. «Vogliamo fermare i cambi turno degli sbirri», è la dichiarazione su Radio Blackout. La rabbia in Valle è tanta e lo si sente nelle dichiarazioni di alcuni esponenti Notav, Nicoletta parla di “Operazione fascista” e rilancia la mobilitazione, mentre Alberto Perino denuncia la lentezza dei soccorsi a Luca rimasto per quasi un quarto d’ora a terra con un polmone perforato quando nel “non-cantiere” erano presenti due ambulanze.
La notizia si è subito diffusa su social network e siti di informazione, e da ogni città si sono moltiplicati gli appelli di solidarietà e le iniziative. In tutte le città da Torino a Roma sono stati lanciati presidi di solidarietà e mobilitazioni per dimostrare ancora una volta che la Val Di Susa non è da sola in questa lotta.
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