Cronache da Gaza – terzo giorno!

20141228_112015Via!
Oggi primo giorno di workshop!
Sveglia presto e tutti sul pezzo.

L’albergo è pieno dei ragazzi delle squadre di parkuore, noi  tutti siamo entusiasti e diamo inizio alla giornata di lavori e di scambio.

Comunicazione.

All’università di Al Aqsa abbiamo incontrato gli studenti che nei prossimi giorni saranno, assieme a noi, i protagonisti di questo progetto. Dopo i ringraziamenti e le presentazioni di rito, abbiamo condiviso con loro una breve introduzione rispetto al senso della nostra presenza qui.

“Siamo convinti che il video e la fotografia siano un linguaggio capace di trasmettere informazioni e emozioni in modo veloce ed universale. Gli strumenti come le videocamere, le fotocamere e internet possono darci la possibilità di produrre e distribuire i nostri contenuti in tutto il mondo in maniera più semplice e libera rispetto a pochi anni fa. E’ un linguaggio ampio che si può declinare in molte forme diverse: il reportage e il documentario per raccontare la realtà, la fiction per narrare con le immagini delle storie inventate o basate su avvenimenti realmente accaduti e il videoclip per tradurre in immagini la musica e le emozioni che riesce a suscitare. Ci proponiamo con questo workshop di condividere i nostri saperi rispetto a queste forme di espressione, perché crediamo che possano essere veicolo per la rappresentazione culturale di un popolo che ha diritto di comunicare al mondo la propria storia: passata, presente e futura.

Come ha sempre fatto. Con ogni mezzo necessario”

Dopo questo breve intervento ci siamo suddivisi in due gruppi: fotografia e video.

Fotografia
Inizialmente abbiamo chiesto agli studenti di raccontarci i reportage da loro già prodotti.
I temi hanno quasi tutti come portato principale la resistenza all’assedio, declinata in svariate forme.
Si passa da una storia che racconta la vita in un villaggio dove sono state distrutte la quasi totalità delle case, per arrivare alla narrazione fotografica di un laboratorio che ha portato dei bimbi a diventare registi per un giorno.
Dai loro lavori si può evincere una grossa necessità di raccontare quanta bellezza ci sia nel loro territoro e allo stesso tempo quanto sia difficile resistere quotidianamente.
Abbiamo poi scelto assieme a loro di farci raccontare quali sono le aspettative rispetto a questo workshop, e qui la discussione é scesa nelle profondità dei loro desideri.
Ci sono diversi aspetti che slegano questi studenti dalle “semplici” notizie che i media mainstrem danno quando piovono le bombe. Vi ė per loro la necessità di raccontare quella che é la quotidianità della loro resistenza, parlando di talenti nascosti, condizioni ambientali e sociali disastrose e la grossa difficoltà di uscire mediaticamente dai confini della striscia. Assieme a questo anche un desiderio di libertà d’espressione che spesso è sotto attacco dai governi del loro popolo.
Si possono tradurre i loro desideri in alcune parole d’ordine da cui partiremo per costruire i tre reportage collettivi.
Amore
Resistenza
Condizioni sociali
Ambiente
Libertà
Bellezza

Video
Il gruppo video ha riscontrato nei lavori già realizzati dagli studenti dell’università una grande volontà di raccontare il proprio contesto oltre l’assedio e in molteplici forme, non limitandosi al reportage.
Per fare questo servono delle competenze tecniche. La complessità della situazione politico-sociale non è semplice. Ma l’automazione è un processo che si impara non solo con l’acquisizione delle capacita
tecniche, bisogna capire come si appare all’esterno, come ci vedono gli altri. E quando si vive in uno stato di isolamento totale non e’ affatto facile.
Ma le sfide difficili non sono una novità per un popolo abituato da sempre a resistere.

Writing

Il workshop di arte si svolge a Khan Younis, campo profughi al sud della striscia di Gaza a pochi chilometri da Rafah. Ad ospitarci è l’università di Al Aqsa, precisamente il dipartimento dedicato all’arte. 300 studentesse e 150 studenti iscritti per le discipline artistiche. Dopo un’accoglienza molto calorosa abbiamo presentato a circa 100 tra studenti e studentesse i nostri workshop.
Il laboratorio si divide in due parti:
1- costruzione di opere artistiche con materiale di riciclo
2- writing: individuazione di alcuni temi che poi verranno rappresentati sui muri della striscia di Gaza.
Saranno 3 i murales che realizzeremo assieme in queste giornate di workshop.

Animazione

La giornata si apre al centro POD  (Palestinian Organization  for Development) situato a Deir El Balah  nel sud della striscia di Gaza.
L’incontro è iniziato con il ringraziamento pubblico del sindaco. Ha accolto noi e anche i diversi formatori, insegnanti e educatori con  cui abbiamo lavorato questa mattina e con cui collaboreremo nei giorni prossimi, ma insieme ai bambini.
La mattina è  stata caratterizzata da una partecipatissima assemblea durante la quale abbiamo avuto l’occasione  di scambiare con gli operatori palestinesi tecniche, riflessioni  e competenze rispetto al lavoro con i bambini  della striscia.
Temi principali emersi durante il workshop  sono stati i traumi causati dalla guerra  che hanno segnato  i bambini, la volontà di alleviare le loro sofferenze attraverso momenti ricreativi e l’utilizzo di tecniche teatrali e circensi, ma anche il canto e il disegno e quindi l’espressione artistica declinata in vari modi. Molti  di loro pur non avendo “titoli ufficiali” hanno nel tempo acquisito competenze significative nel lavoro con i minori.
Ci siamo confrontati  sui rispettivi sistemi scolastici trovando molte analogie ma anche molte differenze, abbiamo riflettuto insieme rispetto ai metodi e agli strumenti più adeguati da utilizzare nel lavoro con i bambini e iniziato a organizzare le giornate a venire. I lavori inizieranno domani in due zone diverse di Gaza e operatori palestinesi e italiani collaboreranno insieme.
A Deir  El Balah si terranno i workshop  di teatro e canto mentre a Shajayya ci saranno workshop di arti circensi  e grafiche. Il dato più importante a nostro parere dei lavori di oggi  è  il desiderio degli operatori palestinesi di porre le basi per un cooperazione futura che abbia come tema la reciproca formazione e lo scambio di competenze  in ambito pedagogico.

Parkour

Dopo la mattinata dedicata a conoscere i ragazzi e a gestire la loro caotici e esuberanza abbiamo deciso di spendere un po’ di tempo per fare una chiacchierata sulla teoria del parkour e sulla disciplina dell’allenamento.
La discussione del mattino ha avuto una buona ricaduta sulle attività tematiche del pomeriggio.
Oggi sono state poste le basi per gli allenamenti dei prossimi giorni.

La giornata è stata lunga, Gaza è intensa.
La notte è stata caratterizzata da continui lanci di razzi nel mare, probabilmente test.

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Una risposta a “Cronache da Gaza – terzo giorno!”

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