Gaza under attack_ quarto giorno di bombardamenti
Giovedì a Milano, alle 18.30 in piaza San Babila, Presidio “Stop Bombing Gaza”.Siamo al quarto giorno di bombardamenti di Israele sulla striscia di Gaza.
Le cifre aggiornate riportano di 46 vittime palestinesi dall’inizio del conflitto, mentre i feriti superano ormai i 300; tra cui il leader delle Brigate Al Qassam, Ahmed Jaabar ucciso oggi a Osama al Qadi a seguito di un’esplosione ad Est di Rafah in cui sono rimasti feriti anche tre palestinesi.
Secondo fonti dell’esercito israeliano dall’inizio dell’operazione militare israeliana, dalla Striscia di Gaza sono partiti 650 missili verso Israele: 27 sono caduti in aree residenziali, 219 sono stati intercettati dal sistema Iron Dome, l’aviazione israeliana ha colpito oltre 800 target nella Striscia
La giornata di oggi è’ cominciata con il quartier generale del governo di Hamas completamente distrutto da quattro raid consecutivi dall’aviazione israeliana, le case vicine sono state danneggiate a causa del bombardamento, non ci sarebbero vittime ma numerosi feriti; sempre questa mattina, secondo Al Arabiya News, l’aviazione israeliana ha colpito la sede dell’Università Islamica di Khan Younis, a Sud della Striscia di Gaza.
Altro fatto importante di oggi sul piano degli omicidi mirati israeliani è stato il raid areo contro la casa del ministro dell’Interno di Hamas, nel campo profughi di Jabaliya, nel Nord di Gaza, qui le fonti mediche parlano di almeno 35 feriti.
Il ministro degli Esteri tunisino, Rafik Abdessalem, è arrivato a Gaza, questa mattina, da Rafah per una visita di solidarietà con la popolazione palestinese.
Intanto continuano le contestazioni in tutta la Cisgiordania.
Le fonti riportano di scontri a Ramallah di fronte al carcere israeliano di Ofer , a Jenin l’esercito israeliano ha lanciato numerosi lacrimogeni sui manifestanti palestinesi raggruppati di fronte al checkpoint di Al-Jamli, a Nablus contestazioni vicino al Hajez di Houwara, qui l’esercito israeliano ha risposto con proiettili di gomma e gas lacrimogeni, oltre 30 feriti, sette i palestinesi arrestati.
Mentre il re giordano Abdullah ordinava l’invio di materiale umanitario verso Gaza, al Cairo si è teneva la riunione tra il premier turco Recep Erdogan, l’emiro del Qatar Hamad bin Khalifa Al Thani e il presidente egiziano Mohammed Morsi, eranopresenti anche il leader di Hamas, Khaled Meshaal, e quello della Jihad Islamica, Ramdan Shalah; secondo fonti palestinesi la delegazione di Hamas ha chiesto all’Egitto di aprire il valico di Rafah al passaggio di beni a Gaza e l’Egitto, avrebbe rifiutato.
Da registare anche la notizia che Mario Monti, durante una telefonata al primo ministro israeliano Netanyahu si è dichiarato estremamente preoccupato per la crescente violenze nella Striscia di Gaza e ha chiesto di arrivare ad una tregua il prima possibile.
Il ministro degli Esteri iraniano, Ali Akbar Salehi, invece si e’ detto intenzionato a visitare la Striscia di Gaza per esprimere solidarieta’ alla popolazione palestinese e la Mezza Luna Rossa iraniana ha annunciato ieri l’invio di medicinali e medici per aiutare gli ospedali di Gaza, mentre si preannuncia per domani la missione a Gaza del segretario generale della Lega Araba Nabil Al-Arabi e del “numero maggiore possibile” di ministri degli esteri dell’organizzazione.
La riunione straordinaria della Lega Araba si era aperta oggi con la dichiarazione del suo segretario generale secondo cui “L’aggressione israeliana a Gaza è un crimine contro l’umanità”.
Sul fronte israeliano le ultime dichiarazioni sono del vice ministro degli Esteri israeliano, Danny Ayalon, che ha dichiarato alla BBC che se il lancio di missili non si interrompera’, partira’ l’invasione di terra: “Non vogliamo entrare a Gaza, ma se nelle prossime 24-36 ore saranno lanciati razzi, questo sara’ la causa che provochera’ l’invasione”.
Apprendiamo dalla rete ( freedom flotilla italia) anche che “l’altro ieri sono stati arrestati alcuni membri del Partito Comunista israeliano, colpevoli di aver espresso un parere contrario agli attacchi israeliani alla Striscia di Gaza, definendoli una guerra di sterminio.”
Il Partito Comunista israeliano (Hadash, Fronte Democratico per la Pace e l’Uguaglianza) ha anche organizzato una serie di manifestazioni contro la guerra nelle principali città: Tel Aviv, Haifa, Gerusalemme.
Aggiornamenti in serata.
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