La Ladyfest sbarca a Milano

louDal 6 all’8 Giugno arriva a Milano la Ladyfest. Il festival queer e trans-femminista, nato nel 2000 negli Stati Uniti, prenderà il via nello spazio liberato Zam di via Santa Croce 19. Al centro dell’happening il desiderio di indagare il corpo, le relazioni e la sessualità. Per tre giorni ci saranno laboratori, incontri, concerti, proiezioni e performance che daranno la possibilità di scoprire, a chi parteciperà, nuove possibili forme di relazione. Si potrà sperimentare in sicurezza – una sicurezza non repressiva e non normativa- in un luogo protetto che mescola i generi e performa le identità, lontano dal sessismo quotidiano, dall’omofobia e dalla transfobia.

La Ladyfest vuole decostuire la separazione tra pubblico e privato per riconoscere le norme che investono la sessualità e il piacere e provare a offrire modelli diversi, vari e che offrano spazio ai desideri. Nei tre giorni di festival ricorderemo che inseguire il piacere è un gesto politico e che iniziare a cambiare se stessi è un passo per cambiare il mondo.

La Ladyfest comincia venerdì 6 Giugno alle 18.30 con l’incontro con Rachele Borghi (aka Zarra Bonheur) per riflettere sul rapporto tra performance e spazio pubblico e lo speed debate sulla “scelta” della non maternità con Daniela Danna e Eleonora Cirant. In contemporanea ci saranno tre laboratori. Si “smacchina duro” con Serpica Naro per comporre un arazzo collettivo, ci si dragga come dive con glitter, tacchi a spillo e ciglia finte con le Nina’s Drag Queens, si ricerca la propria mascolinità con il kingking di Eleonora Dall’Ovo. A seguire: aperitivo queer con la cucina vegetariana delle Pinkitchen; dj set Ubi Broki; Queer karaoke con la partecipazione delle Nina’s Drag Queen; Kinky dark room a cura di Fornace DeGenere; rassegna di video, documentari e cortometraggi sullo spazio urbano a cura di Marsala. Dalle 20.30, nel cortile, sarà attiva la ciclofficina con le meccaniche della Stecca. Da mezzanotte fino alle 3 si balla con il live e dj set di Missinred.

Sabato 7 Giugno la Ladyfest inizia alle 11 con il laboratorio “The spoon revolution” con Rachele Costa (aka Alchimia) e con l’incontro di auto-inchiesta sulle reti affettive non familiari e sulle pratiche di resistenza dentro/contro il lavoro a cura del Sommovimento nazioanale. Nel primo pomeriggio prendono il via una serie di workshop: per esplorare e costruire sex toys con Maia Pedullà; per conoscere e sperimentare pratiche sadomaso con Nita e Leela; per imparare le tecniche base del bondage con Dottor Fatso. Ci saranno anche il laboratorio sui micromaschilismi a cura di Slavina e il laboratorio alla scoperta del proprio genere con Barbara X. Seguono: la performance musicale “Guess who is zebra” a cura di Elena Cleonice Fecit e Francesca Tonelli; la presentazione dell’archivio fotografico, storico e critico sul fenomeno del drag kinging in Italia con Michela Baldo, Rachele Borghi, Olivia Fiorilli; la perfomance “I love shopping” con Andy Gio; lo speed debate sul queer con Lorenzo Bernini. Nel pomeriggio di sabato, inoltre, continua il laboratorio “Arazzo Desiderante” di Serpica Naro che verrà riproposto anche domenica.

Dalle 19 una serie di performance da non perdere a base di corpi, affetto e corde: “Relationship presidium” di Rarchele Borghi (aka Zarra Bonheur); “Shibari lovers. Asymmetry” di DelinQueers; “Ostia bitch” di Lilith Primavera e Nita “Pornotrash” di Zarra Bonheur, IlludShone, Slavina e amiche. Alla fine degli spettacoli si aprono le danze con il concerto rock di Female trouble band e il dj set Iraqueer. Sempre in serata proiezioni del film breve “Quinte, a Choreopornographic experiment” a cura di David Bloom, di video postporno e del documentario “Da la testa ai piedi” di Simone Cangelosi. Quest’ultimo sarà accompagnato dalla presentazione del libro “Becoming Simone” di Alessia Bernardini.

La giornata di domenica 8 Giugno prende il via con il laboratorio di she-bari, il bondage giapponese declinato al femminile, condotto da Alchimia e con la seconda parte del workshop per conoscere e sperimentare pratiche sadomaso con Nita e Leela. Ci saranno poi il workshop di gioco dell’associazione Liscìa e il laboratorio di danza e sessualità di David Bloom. Invece, con le attiviste italiane di Holla Back ci si confronterà su come reagire alle molestie nei luoghi pubblici. Il pomeriggio offrirà ulteriori occasioni per partecipare a laboratori focalizzati sul corpo e sul piacere consapevole: Videoputas di Rosario Gallardo; il laboratorio teorico sull’eiaculazione femminile a cura di Valentine (aka Fluida Wolf); il laboratorio sul post-porno del collettivo femminista Benazir. Ci sarà anche spazio per il dibattito, con la presentazione del saggio “Irriverenti e libere” di Barbara Bonomi Romagnoli e lo speed debate a partire dal libro “L’amore al tempo dello tsunami” a cura di Gaia Giuliani, Manuela Galetto, Chiara Martucci.

Il tardo pomeriggio e la sera della domenica sono dedicate al teatro, alla musica e alla slam poetry. Il festival infatti ospiterà la prima edizione della “Ladyfest poetry slam”, gara poetico-performativa con Mc Annelisa Addolorato e dj set a cura di Medhin. Si continua con lo spettacolo teatrale “I racconti della vagina” con la regia di Francesca Paganini. Seguono il concerto-cabaret di Nina Madù e le Reliquie Commestibili e lo spettacolo teatrale “Magnificat” di Goghi &Goghi. La serata si conclude con il djset di S/HE e le proiezioni di cinema lesbico e cinema trans “Some prefer cake” a cura di Elisa Coco e Luki Massa.

Per tutti i tre giorni, inoltre, nel cortile dello Zam ci saranno installazioni, banchetti e le mostre “N-Tupla (Appunti personali) 2010-2013” di Claudia Rossini (aka Yamada Hanako) e “Dragyourself” di DenOise.

Qui puoi trovare il programma completo e scegliere a quale laboratorio iscriverti

ci vediamo a Zam

VENITE!

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