Milano – sistema di tracciamento e tamponi quasi al collasso?

Mentre Fontana dopo aver lasciato il cerino in mano al Governo sulla zona decisione della rossa lombarda ora attacca facendo polemica una notizia abbastanza impotante sulla gesitone dell’emergenza in città sembra essere passata sostanzialmente sotto silenzio.

E’ evidente che le attese per prenotare i tamponi e le code per farli sono aumentati a dismisura nelle ultime settimane.

Tra ieri e oggi però alcuni siti di informazione hanno passato la notizia che confermerebbe ufficialmente che il sistema di tracciamento territoriale, fino a questo momento in grandissimo affanno, sarebbe andato in tilt totale.

Ats Milano, responsabile della gestione del tracciamento, nelle ore passate avrebbe inviato una nota a tutti i medici di base milanesi  (anch’essi in grandissima difficoltà e travolti dalle richieste) lanciando una sorta di S.O.S.

Negli ultimi giorni il numero di casi nella provincia di Milano e in città è continuato a salire in maniera esponenziale. E così anche il numero di ricoveri e di persone protate in terapia intensiva. La crescita di questi ultimi due indicatori, nelle ultime ore, avrebbe subito una leggera diminuzione, ma bisogna verificare nei prossimi giorni se quest diventerà una costante.

In questo momento Ats riesce a garantire poco meno di 15.000 tamponi giornalieri a fronte di una richiesta in continua ascesa (e una segnalazione di sintomatici che si aggira attorno alle 10.000 persone al giorno). Questo nonostante la costituzione di nuovi “drive throguh” in giro per la città.

Da qui la richiesta d’aiuto ai medici di famiglia.

L’indicazione mandata alla medicina territoriale è quella di uno stop ai tamponi al decimo giorno di quarantena per quelli che vengono definiti “contatti stretti” di un contagiato. Sostanzialmente si dovrà restare in quarantena per i canonici 14 giorni senza aver la possibilità di fare il tampone.

La priorità andrà data ai casi sospetti anche se non è dato sapere come si faccia a capire quali siano i casi sospetti e quali no.

Del resto lo stesso direttore di Ats Milano sostiene che il lockdown a Milano andava fatto circa 2 settimane fa. Una posizione in aperto contrasto con quella del Presidente Fontana.

Di oggi invece la notizia di una nuova ondata di contagia al Trivulzio già finito sotto l’occhio dei riflettori questa primavera. Sarebbero 64 i dipendenti risultati positivi e 7 i pazienti contagiati secondo informazioni giornalistiche di oggi.

Queste le notizie a poche ore dal secondo lockdown dopo quello di marzo.

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *