“Ne usciremo peggiori” – La Moratti chiede le dosi di vaccino in base al PIL

“Ne usciremo migliori!”.

Questo ci siamo sentiti ripetere per settimane durante il primo lockdown della primavera 2020 causato dall’epidemia.

Niente di più falso.

E’ bastato che la Lombardia iniziasse a uscire dall’emergenza infatti per tornare alle uscite arroganti e prepotenti di chi detiene potere e ricchezza.

Nella giornata di ieri il neo-assessore al Welfare Letizia Moratti ha chiesto una rivisitazione dei criteri in base ai quali dovrebbero essere consegnate le dosi di vaccino.

Tra questi si dovrebbe tenere conto, secondo la ex-Sindaca di Milano, del PIL regionale.

L’uscita della Moratti ha visto scattare sull’attenti il Governatore (sotto tutela) Fontana.

Per fortuna però c’è stata una vera e propria levata di scudi contro questa abberrazione.

La filosofia di fondo, molto darwiniana, è che chi ha i soldi merita di essere curato, mentre chi è povero…beh può anche arrangiarsi.

Peccato che l’articolo 32 della Costituzione Italiana reciti:

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

Con buona pace di donna Letizia e della sua claque.

Attendiamo nuove brillanti uscite nelle prossime settimane.

Ricordiamo, cosa sempre utile, che la Lombardia, a ieri, detiene il record italiano di 26.282 morti per Covid, più o meno lo stesso numero di morti dell’Indonesia, un paese con 270 milioni di abitanti contro i quasi 10 milioni della nostra regione.

Insomma, invece che parlare sarebbe meglio andarsi a nascondere per la vergogna.

Per fortuna c’è una parte consistente della popolazione che non si riconosce in queste sparate.

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