No al numero chiuso ad economia – Presidio in Bicocca

 

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a cura di Collettivo Bicocca

Perché il numero chiuso è sbagliato

Siamo ormai abituati ai continui tagli all’istruzione pubblica e ai i pessimi
provvedimenti presi dagli atenei per arginare i problemi che l’austerità sta
provocando. Tuttavia c’è un accorgimento che oltre a risultare insufficiente a fronteggiare la mancanza di fondi, provoca ulteriori disagi e problematiche tra gli studenti: il numero chiuso.

Sempre più dipartimenti e corsi di laurea adottano il sistema del numero chiuso per limitare l’affluenza di iscritti ed evitare il sovraffollamento delle aule e l’insufficienza
di docenti, oltre che per garantire il numero adeguato di professionisti richiesti dal mercato del lavoro.
Questa meccanismo poco utile e volto all’esclusione piuttosto che alla selezione degli studenti, garantisce sì una maggior prevedibilità del numero di immatricolati,
ma non è in grado di garantire la selezione degli studenti migliori né risolve il problema dell’abbandono degli studenti già immatricolati.

Inoltre, come puoi davvero sapere se uno studente è migliore di un altro solo perché ha preso un voto di maturità più alto (che conta il 50 % dell’esito finale del test d’ingresso), magari in un indirizzo scolastico totalmente diverso dal corso al quale vuole iscriversi e credere che un test valuti le capacità di un/a ragazzo/a in maniera precisa e adeguata?

Questa brillante iniziativa è stata intrapresa dalla Scuola di Economia dell’Università di Milano-Bicocca, che la applicherà a tutti i corsi di laurea economici, comprese le magistrali.
L’introduzione del numero chiuso per i corsi dell’ex facoltà di economia ora dovrà essere discusso dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo.
Il provvedimento in questione colpisce quindi sia gli studenti delle superiori che vorranno frequentare i corsi di laurea triennale in economia nell’Ateneo pubblico, sia gli studenti che vorranno frequentare i corsi di laurea magistrale.
La riduzione degli immatricolati nella Scuola di Economia porterà gli studenti scartati a scegliere di frequentare corsi di laurea come sociologia o statistica che prevedono l’accesso libero.

Effetto Domino
Il modello del numero chiuso è in via di espansione e purtroppo non si fermerà alla Scuola di Economia, ma come sempre più spesso accade, verrà adottato da altre Scuole o Dipartimenti che, per un effetto domino, cederanno alla dottrina neoliberista che vuole che il diritto allo studio sia solo per una classe elitaria di studenti e che scambia gli atenei pubblici per fabbriche di laureati per il mercato del lavoro e non considera l’importante funzione di formazione e crescita per gli studenti.
A questi signori dobbiamo forse dire che solo perché il mercato del lavoro non è in grado di assorbire tutti gli studenti laureati, non è colpa di chi vuole formarsi al meglio e raggiungere l’obiettivo della laurea, ma è un prodotto diretto delle politiche poco efficaci e volte all’esclusione sociale dei Governi di matrice neoliberista. Evitiamo il proliferare dei numeri chiusi che porterebbe ad un’inevitabile espulsione di massa degli studenti dall’università, lottiamo tutti insieme per un’università davvero libera e per tutti!

http://youtu.be/pAO10yVvQdc

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