No Expo – Cronaca di una giornata fuori dal palazzo – VIDEO
Piano Terra, Milano, Via Confalonieri, ore 14,15.
Lo scenario che si presenta ad occhi inesperti è particolare.
Un centinaio di ciclisti agghinda le proprie biciclette con bandiere e cartelloni. Il sole picchia impietoso. Neanche si trattasse della tappa del Mont Ventoux al Tour de France… Le battute, ovviamente, si sprecano. La familiarità di alcuni dei presenti con le due ruote è pari a zero… Alcuni paragonano la situazione alla tragicomica Coppa Cobram di Fantozzi. Altri lamentano l’assenza di sostanze dopanti.
Nonostante il clima rilassato e divertente lo scopo è serio. Molto serio.
Si va a Monza a contestare la grande kermesse di presentazione dell’Expo 2015. I giornali ne parlano da due settimane e le riunioni sull’ordine pubblico si sono sprecate. Si parte e dopo un bel po’ di chilometri si arriva a Monza. L’obiettivo finale è cercare di arrivare alla Villa Reale. Palcoscenico di lusso per la presentazione dell’Esposizione Universale.
Alcune centinaia di ciclisti si muovono per il centro della città Brianzola in una bella Critical Mass. Azioni vengono messe in campo contro alcuni obiettivi tra cui un’agenzia bancaria, una palazzina ex-sede dell’Asl, di proprietà del Comune, abbandonata da diversi anni ed una fermata di un autobus sotto la sede del Comune di Monza. Scopo di quest’ultima azione, espresso chiaramente da uno striscione, è contestare lo sperpero di denaro pubblico per l’Expo quando poi i servizi pubblici (come i trasporti) vengono tagliati con la scusa della mancanza di soldi.
A quel punto la Critical Mass si divide in alcuni gruppetti. Alcuni tentano di entrare nei varchi della Villa Reale, ma vengono respinti in malo modo dagli uomini in divisa. Un gruppetto, dopo diverse mosse diversive e stradine strettissime, riesce a sbucare in pieno Rondò dei Pini ed imbocca il vialone che conduce all’ingresso principale della parco. L’azione coglie di sorpresa l’immenso apparato di sicurezza fatto di decine di agenti in borghese e centinaia di celerini. Beffato anche un elicottero che per tutta la giornata ha volato su Monza. I trenta ardimentosi ciclisti, pur inseguiti da volanti e blindati dei CC evitano il placcaggio della Digos ed arrivano davanti all’ingresso principale della Villa Reale. Qui, nonostante la tensione di tutto l’apparato di sicurezza, la situazione risulta assolutamente tranquilla. Dopo un po’ i ciclisti si riuniscono al corteo a piedi mossosi da Largo Mazzini e raggiungono la fine della manifestazione.
Dentro si consuma invece lo stucchevole e trito rituale fatto di grandi autorità, frasi altisonanti e promesse mancate. Ecco alcune delle sparate della giornata. Il Presidente della Repubblica Napolitano sostiene che: “…l’Expo 2015 a Milano è un’occasione straordinaria per un nuovo sviluppo dell’Italia nel suo insieme, Nord e Sud, per il superamento della crisi che stiamo vivendo che sta mettendo a dura prova l’economia e la società italiana”.
Il Premier Enrico Letta dice invece: «Leghiamo ad Expo l’obiettivo della ripresa economica del nostro Paese e questo vuol dire impegnarsi tutti. L’Esposizione sarà il cuore della ripresa e vincerà se sarà simbolo dell’unità nazionale. Per questo garantisco l’impegno totale del governo”.
Sul valore di queste frasi, già sentito decine di volte nella storia di questo paese, meglio stendere un velo pietoso.
In un paese con la disoccupazione al 12% (per non parlare di quella giovanile) ed il PIL in picchiata costante si sprecano soldi per l’Expo.
Si sprecano per l’Expo come si sprecano per la TAV, gli F35, le missioni militari all’estero e così via. Meglio quindi continuare ad opporsi all’Expo. Sia come progetto di speculazione e cementificazione che come bluff economico che come modello di gestione della metropoli.
Al 2015 mancano ancora 2 anni…
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