Occupata l’aula seminari di Unimi

Questa mattina gli studenti e le studentesse dei collettivi auto-organizzati dell’Università degli Studi di Milano sono andati in rettorato per denunciare la mancanza di spazi in università e gli arbitrari sgomberi di questo inverno. Successivamente, gli studenti e le studentesse si sono “auto-asseggnati” l’aula seminari, una aula vuota tra il chiostro centrale e il chiostro di Filosofia.

 

I collettivi LUMe, FuoriLuogo, Ecologia Politica, PrideStatale e Controtempi riuniti sotto la sigla ASAP: Aula Seminari Autogestita e Precaria hanno occupata l’aula seminari, una piccola aula della sede di Via Festa del Perdono vuota da anni.

Oggi alle ore 16:00 è stata organizzata una assemblea pubblica di presentazione dello spazio a seguire (ore 18:30) sarà proiettato il film Parasite, premiato agli oscar come miglior film.

Qui potete trovare la diretta della conferenza stampa degli studenti.

A seguire il comunicato di ASAP

“Quando la cavità è aperta, è aperta per così dire la porta delle divinità funeste e infernali”

Nell’ultimo mese si è aperto un dibattito sulla “questione spazi” all’interno dell’Università statale di Milano. Le ultime delibere del Senato Accademico e la conseguente assegnazione della Auletta A a collettivi formali e non, rappresenta il tentativo di regolamentare e formalizzare qualcosa che di fatto già si dava spontaneamente. Salutiamo con il sorriso questa presa di posizione da parte dell’amministrazione universitaria, consapevoli di aver saputo conquistare questo spazio con un anno di occupazione e attraverso le molteplici iniziativi politiche e culturali che abbiamo saputo organizzare.
Non ci lasciamo abbindolare dalle parole ricamate dal Magnifico Rettore, nonostante i proclami non c’è stato nessun confronto con l’amministrazione sul futuro dell’auletta né sul suo futuro utilizzo. Il suo è stato un dietro-front, dopo un primo barbaro tentativo di saldare le porte dell’auletta ha dovuto riconoscere le nostre pretese legittime e l’importanza dei percorsi costruiti in quello spazio. Se il riconoscimento da parte dell’amministrazione è una nostra piccola vittoria riusciamo a comprenderne i limiti e le criticità: Franzini vuole degli strumenti per normalizzare e controllare il lavoro politico svolto in quell’aula. Per questo abbiamo deciso di continuare nel nostro percorso di sperimentazione politica, di apertura di spazi di confronto, di denuncia verso la vergognosa mercificazione della nostra università in mano dei privati. Apriamo oggi un’aula seminari autogestita, nel cuore dei chiostri di Festa del perdono, un altro piccolo squarcio nella rete repressiva e soffocante che da anni è stata costruita intorno all’università Statale di Milano. Questa occupazione nasce dalla necessità interna alla nostra comunità di studenti, una occupazione che per noi è necessaria in quanto luogo stesso della nostra esistenza, dove esistiamo in comune. Continua il nostro difficile e fruttuoso piccolo lavoro di lotta.

 

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