Continua il cammino

Cronache dal Gratosoglio, che ha bisogno di tutto, ma non gli manca niente.

grato3Come quando finisci serata e abiti in periferia.
Niente mezzi, che finiscono sempre troppo presto, e niente taxi, non ci sono soldi in tasca.
Non resta altro da fare: inizi a camminare e continui fino ad arrivare a casa.
Continuano a camminare i ragazzi del Gratosoglio.
Hanno iniziato questo inverno con un tentativo di occupazione che purtroppo non è finto bene, hanno continuato in primavera e adesso alle porte dell’estate sono ancora in movimento.
Abbiamo visto il gruppo cementificarsi con iniziative auto-organizzate dal basso: la ristrutturazione dell’aiuola della scuola elementare di via Saponaro, la ricostruzione del campo da calcio dietro i palazzi di via Baroni, e ancora le feste di quartiere per salutare il vecchio skate park e l’inizio dei lavori della nuova pool fino all’ultima, fatta domenica 31 maggio con tanto di grigliata, torneo di calcio e proiezione di film.
Come al solito, qualche apertura da parte delle istituzioni c’è stata, promesse, prese in carico, annunci. Chi diceva che Aler avrebbe reso disponibile una sede a canone ridotto o addirittura ad uso gratuito deve essersi schiantato contro il muro di gomma di uno degli enti più corrotti dell’amministrazione locale. Nessuna apertura, qualche vaga promessa e poi di nuovo il silenzio.
Mentre dal Consiglio di zona tutto naturalmente tace, se non per lanciare i soliti appelli alla legalità, le proposte di condivisione di spazi minuscoli ad affitti commerciali e via dicendo.
I ragazzi di Gratosoglio naturalmente non ci stanno, non hanno voglia di cadere nel gioco dei rimpalli di responsabilità, nelle richieste formali che portano a beghe burocratiche e che in un futuro magari evolvono anche in situazioni piuttosto sgradevoli, come la situazione del Circolo dei Talenti, promotore delle iniziative autogestite e popolari che si svolgono all’interno del parco delle cascine Chiesa Rossa, che ora si vede sotto sfratto nonostante sia da tempo un punto di riferimento per il quartiere.
Ci pare che al Gratosoglio si stia creando e portando avanti il contrario dell’operazione “BellaMilano” lanciata dal Comune all’indomani delle manifestazioni del primo maggio: le spugnette dell’ipocrisia non arrivano nel profondo Sud, dove sudare nella polvere e nell’abbandono è esercizio quotidiano. Lontano dalle vetrine, celato dietro a torri fitte come alveari, c’è un piccolo popolo che non è dormiente.
I ragazzi di grato continuano incessantemente il loro cammino verso una gestione diversa del proprio territorio, riappropriandosi del loro diritto di trasformare il proprio “paesaggio” in un posto dove stare bene.
La periferia da sempre offre il miglior laboratorio di partecipazione attiva, quando si riescono a smuovere le coscienze e a far percepire ai cittadini che quelle torri, costruite come celle in cui sopire qualsiasi desiderio, possono essere un grande incubatore di idee e partecipazione.
Certo le difficoltà sono molte, la settimana scorsa i ragazzi di grato hanno organizzato un’assemblea a cui pochissimi timidi si sono affacciati. Qualche ora per riflettere sulla scarsa partecipazione dell’assemblea del giorno prima e poi di nuovo giù in strada.
Sull’intonaco scrostato da tempo e incuria, svetta uno striscione che richiama alla necessità di occuparsi dei luoghi vuoti e lasciati al degrado.
Il giorno dopo, un pallone, un torneo di scopone scientifico e una grigliata regalano una splendida giornata ai non più dormienti abitanti dei palazzi, che sorridono a un esistenza difficile e provano a non abituarsi alla fine delle speranze.

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Mentre passeggiavamo tra i caseggiati cercando di raggiungere il campetto di calcio, dove l’erba è stata tagliata da chi ha portato il pallone, qualcuno ci raccontava di un luogo particolare: “Dovete vedere questa cantina!”
Pensavamo a una classica cantina di periferia, dove nascono e crescono alcune delle più cupe leggende metropolitane, e invece: una meraviglia!
Non vi raccontiamo altro, starà a voi raggiungere i margini della città, lasciando a casa spugnette e ipocrisia, pronti a imparare qualcosa da chi Milano la tocca, ogni giorno.
Zam lotta con il Gratosoglio

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