“…L’anno prossimo sono 10 anni! Quanto tempo senza Davide!”

“…l’anno prossimo sono 10 anni! Quanto tempo senza Davide!”.
Questa una delle frasi più ripetute ieri sera in Via Brioschi. Come ogni anno, la data del 16 Marzo arriva e come ogni anno la città viene attraversata dalle iniziative organizzate per ricordare la notte nera di Milano.

Il 16 Marzo 2003 tre neofascisti aggredivano alcuni compagni a colpi di coltetto in una via del Ticinese.
Dax perdeva la vita, Alex veniva ricoverato in gravissime condizioni al Policlinico e Fabio rimaneva ferito.
I compagni accorsi all’ospedale San Paolo per sincerarsi delle condizioni dei feriti venivano accolti a colpi di manganelli, estensibili e mazza da baseball dai numerosi agenti di Polizia e Carabinieri presenti sul posto.
Si scatenava una caccia all’uomo allucinante e di ferocia inaudita che lasciava feriti (di cui tre costretti al ricovero) più di una decina di compagni.
Immediato ed automatico il parallelo con il massacro della Diaz. Il giorno dopo, l’allora Questore di Milano Boncoraglio giustificava i suoi uomini dicendo che i militanti antifascisti volevano
rubare la salma di Dax.
Una delle panzane più assurde mai inventate nella storia della Polizia italiana per giustificare i suoi misfatti.
Ai funerali di Davide, a Rozzano, partecipavano più di 3.000 persone con il sole e le bandiere rosse al vento di Marzo.
Al corteo del pomeriggio, a Milano, sfilavano in 20.000.

Dei tre assassini di Dax, quello più grande, Federico Morbi, è stato condannato in abbreviato a 16 anni di carcere.
Il fratello Mattia è libero dopo una breve detenzione in comunità. Assolto il padre Giorgio.
Il processo per i fatti del San Paolo ha avuto un esito sconcertante ed indecente.

 

Gli imputati erano quattro compagni e tre agenti. Nel Maggio 2009 la Cassazione ha confermato la sentenza d’Appello che scagiona gli uomini in divisa (nonostante un filmato che li ritrae infierire su una persona inerme a terra) e condanna due compagni ad un anno ed otto mesi di reclusione ed a un demenziale risarcimento di 130.000 euro.

Il primo anniversario, nel 2004, ha visto molte iniziative ed un grosso corteo con alcune migliaia di partecipanti che era terminato con l’occupazione di un grosso stabile, “Casa Dax” in Viale Umbria.

Stabile sgomberato alcuni giorni dopo da un grosso contingente di Polizia.
Nel 2005 la manifestazione era terminata davanti al CPT di Via Corelli per tenere vivo l’antirazzismo, una delle lotte (con quella per la casa) in cui Davide era più impegnato.
L’anniversario del 2006 è arrivato pochi giorni dopo gli scontri dell’11 Marzo in Corso Buenos Aires e si è svolto in un clima pesantissimo di “caccia alle streghe” e con decine di compagn* in carcere.
In contemporanea col corteo in Brioschi, aveva sfilato per le vie del centro un corteo stile “maggioranza silenziosa” (in realtà andato semi-deserto) della destra cittadina.
Blindatissimo il presidio del sabato davanti a San Vittore.
Se il 2007 era stato caratterizzato dal bel graffito in zona Fiera si è arrivati all’anno scorso con molta gente in piazza ed i momenti di tensione davanti al Commissariato PS di Via Tabacchi.

La Questura di Milano ha presentato il conto con quattro denunce e con il divieto per il corteo di transitare davanti al commissariato del Ticinese.

Ieri sera quindi si arriva per le 8 e lentamente la via si popola.
Ci sono i compagni con cui ci si vede tutti i giorni, ma ci sono anche quelli che vedi una volta all’anno, proprio in occasione della ricorrenza della tragica morte di Davide.
Compagni generosi, conosciuti anni fa, gente che ha dato tanto e che ora ha deciso di staccarsi un po’ e fare altro. Ma sempre compagni. Bravi e tosti.
Dopo gli interventi il corteo si muove. Compatto e deciso. La Polizia ha blindato la fine di Via Brioschi per impedire ai compagni di raggiungere il commissariato.
C’è un fronteggiamento. La tensione sale.
Il corteo riesce a superare l’incrocio non perdendo compattezza.
Si passa davanti a Conchetta e si termina in Via Gola, dove
Dax abitava.

L’anno prossimo sono 10 anni.
Sarebbe bello portare la storia paradigmatica di Davide in giro per le scuole di questa città.
Del resto chi non ha memoria non ha futuro.

“…se non lo avessero ammazzato mio figlio se lo ricorderebbero in pochi,
ammazzandolo Davide è diventato un’idea e un’idea non muore mai…”.
Rosa Piro, mamma di Dax, il 15 Marzo 2012 all’Università Statale di Milano.

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