Sotto il segno dei pesci: l’ultima disavventura di Ostello Bello
Ieri un gruppo di “guardie ecozoofile” si è recato all’Ostello Bello di Milano e ha sequestrato la boccia con i pesci rossi “mascotte” dell’ostello. I pesci erano stati donati da una turista australiana, che li aveva vinti alle giostre e non poteva portarli con sé in giro per il mondo.
Le due guardie sono rimaste in ostello quasi 3 ore, e hanno elevato all’Ostello una sanzione da 166,67 euro. Sì lo sappiamo, sembra uno scherzo ma è la verità.
Un veterinario verificherà nelle prossime ore lo stato di salute dei pesci rossi: se risulteranno non in salute, il titolare potrebbe addirittura beccarsi una denuncia penale per maltrattamento di animali.
Milanoinmovimento ha provato a prendere sul serio la vicenda. Sappiamo che la situazione, in realtà, è seria, e che ha a che vedere con la cieca conformazione a norme di quantomeno dubbia utilità, ma stavolta non abbiamo resistito… Ecco il nostro racconto.
Sono compagni, come si evince dalla denominazione. Sono milanesi e arancioni. Sembra che, interrogati dalla polizia, abbiano fatto scena muta: acqua in bocca! Insomma, si meritano tutta la nostra solidarietà!
Sono i pesci rossi dell’Ostello Bello, portati via ieri dal sedicente nucleo “Ecozoofilia”, che sembra una categoria su youporn ma in realtà pare essere un braccio dell’Oipa (Organizzazione italiana per la protezione degli animali), dedito principalmente allo scartavetramento di gonadi altrui. Lo stesso nucleo si era già segnalato per aver separato un senzatetto e la sua cagnolina, e per ripetute incursioni in casa di una graziosa vecchina con un uccellino giallo e un gatto bianco e nero con un curioso naso rosso.
Milanoinmovimento, sempre sul pezzo e sempre attenta ai bisogni della città (almeno quanto l’OIPA), è pronta a realizzare uno speciale sulla vicenda: stay tuned!
L’oggetto del contendere pare essere la tradizionale “boccia” di vetro in cui i pesci erano domiciliati. Il contenitore infatti non sarebbe a norma, in quanto i pesciolini andrebbero custoditi solamente in appositi acquari. Ora, qualcuno conosce l’indirizzo dell’Oipa? Io e praticamente tutte le persone che conosco dobbiamo andare a costituirci immediatamente! Ebbene sì, è dura, ma dopo tutti questi anni la colpa mi ha distrutto, mi ha roso dentro come un tarlo, e sento il bisogno di ammetterlo, basta, devo confessare! Ho crudelmente tenuto diverse coppie di pesci rossi in una boccia, nel corso della mia vita. Un paio anche per più di un anno. Sono una persona crudele. Accetterò la mia punizione con serenità e a testa alta. Però per ripicca posso denunciare per istigazione la nostra amica che ce li regalava alla sua festa di compleanno?
Vorrei inoltre, già che siamo all’Oipa, recuperare i dati di tutte le dimore per animali disponibili: il mio bulldog può farmi causa se la sua cuccia non dispone della metratura sufficiente e dell’abitabilità? A quanti metri cubi di sabbietta all’anno ha diritto un gatto? I piccioni di piazza duomo sono occupanti abusivi, e quindi devo smettere di odiarli? Il criceto ha diritto al sottofondo di Mike Bongiorno che dice “Gira la ruota”? Il serpente si offende se non gli faccio sentire la Rettore almeno una volta a settimana?
Siamo a Milano: abbiamo alcuni tra i fiumi più inquinati d’Italia, tali che la parola “fiumi” risulta eccessiva. Non lontano da qui c’era un’azienda che per anni ha trattato cani da “laboratorio” peggio che se fossero oggetti. Dozzine di circhi passano in città ogni anno. Ma l’infinita saggezza dell’OIPA preferisce sanzionare due innocenti pesci rossi, colpevoli solo di occupare una boccia di vetro senza pagare l’IMU.
I pesci saranno ora esaminati da un veterinario che stabilirà se hanno subito “maltrattamenti”. Sembra però che i due accusati si siano più volte trincerati dietro “non ricordo”, o dietro un ostinato mutismo.
L’ostello non manca di esprimere le sue preoccupazioni: come riavere ora i due pesciolini? Dove saranno custoditi? In un acquario a norma, di cui sicuramente l’OIPA dispone? E come distinguerli da eventuali altri pesciolini vittima di maltrattamenti, custoditi nella stessa vasca? L’OIPA ha forse un acquario diverso per ogni coppia di pesci sequestrata? L’OIPA è pronta a risarcire l’Ostello in caso di morte o smarrimento degli animali? Come avviene il “controllo” veterinario, i pesci vengono estratti dalla vasca, sottoposti a ECG sotto sforzo e quindi al mitico “dica 33”? Un perito della difesa potrà assistere alla visita? Milanoinmovimento attende risposta, il popolo deve sapere!
Intanto, raggiunta telefonicamente in una località segreta, la boccia affranta avrebbe dichiarato il suo amore per i pesci rossi “Dopo anni di gerani e cicche di sigaretta, o quando andava bene sangria, i pesci mi avevano restituito la dignità. Scoprire di non essere adatta a loro mi ha gettato nello sconforto più profondo, e faccio appello a tutte le bocciofile della zona perché si mobilitino in mio aiuto! Presto, mettete giù il bianchino col Campari, smettete di bestemmiare giocando a briscola e uscite dai circoli! Bocciofile di Milano, aiutate una sorella in difficoltà!”.
Già mobilitati a Milano i comitati di appoggio ai pesci rossi: in nome di Giovanni Pesce, il noto rapper Fish suonerà all’acquario civico, mentre si terrà un presidio di solidarietà davanti a Claudio.
Ecco il commento del Comune di Milano al post dell’Ostello Bello su Fb.
Noi di MiM, con il massimo rispetto per i pesci rossi, diciamo soltanto: fatecela!
Comune di Milano | Benessere e Sport Gentili tutti e tutte, vi scriviamo dall’Assessorato al Benessere del Comune, che si occupa anche delle questioni legate agli animali della nostra città. Abbiamo saputo dello spiacevole episodio e ricostruito quanto successo. Le guardie zoofile dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA) operano in convenzione con il Comune e hanno compiti di intervento e verifica. Nel caso specifico sono intervenute a seguito di una denuncia pervenuta proprio all’Ufficio Tutela Animali, dove si segnalava una situazione di maltrattamento presso l’Ostello Bello. Gli operatori dell’OIPA hanno dunque accertato che i pesci rossi venivano custoditi in violazione degli articoli 2 e 3 del regolamento per la detenzione domestica di animali, cioè erano tenuti in condizioni considerate di stress. Questo sia per l’ambiente di vita (una boccia circolare in vetro che impedisce una corretta ossigenazione dell’acqua e che, per la sua conformazione concava, sottopone l’animale a continuo stress motorio) sia per l’ubicazione dello stesso (posto sopra un pianoforte e al centro di un luogo molto frequentato, con frequente diffusione di musica). Gli animali sono ora custoditi presso l’Acquario Civico di viale Gadio 2, dove i veterinari ne hanno accertato lo stato di stress (ad esempio hanno perso la loro pigmentazione). I proprietari possono fare comunque ricorso contro l’ammenda. Oppure, una volta pagata l’ammenda, possono fare richiesta di restituzione, garantendo agli animali un’habitat adeguato. Vi segnaliamo che, per il loro benessere, i pesci rossi devono vivere in un recipiente che contenga almeno 3 litri di acqua; questo deve essere posto in un locale illuminato, ma in un punto non raggiunto dai raggi diretti del sole, per evitare l’insorgenza delle alghe. È importante garantire ai pesci un equilibrato rapporto luce/buio e devono rimanere il più possibile lontano da fonti di rumore o da vibrazioni. L’acqua deve essere cambiata ogni 5-7 giorni, avendo l’accortezza di evitare variazioni troppo brusche di temperatura o di valori chimico-fisici (serve usare, cioè, sempre lo stesso tipo d’acqua). Vi ringraziamo dell’attenzione, sperando di essere riusciti a chiarire almeno le dinamiche di quanto successo. Se avete bisogno di contattare l’Ufficio Tutela Animali potete trovare i riferimenti in questa pagina: http://bit.ly/VGlJax. Buona serata.
Vi prego ditemi che è uno scherzo.
Cioè con i soldi dei contribuenti non solo c’è un’unità che usa mezza giornata del suo tempo a fare un sequestro di due pesci rossi da una boccia, ma ci sono anche degli specialisti che misurano il loro stress dalla perdita di pigmentazione?
Non so se ridere o piangere, qualcuno vuole valutare il costo sulla comunità di quest’operazione a tutela di due pesci rossi? Ci vogliamo includere il costo del tempo della burocrazia relativa all’intervento? E dell’eventuale ricorso?
Ma voi lo sapete mentre misurate il pigmento da stress del pesce rosso (lo ripeto perchè è assurdamente esilarante) quante migliaia di pesci stanno alle giostre nei sacchi di plastica? Quanti cani e gatti muoiono di freddo nella neve? E le aragoste con le chele tagliate nel banco di ghiaccio delle pescherie?
Per tutelare gli animali non è necessario farsi per forza ridere dietro, ci vorrebbero delle strategie un pochino più ad alto raggio rispetto alla retata per liberare i pesci rossi dalla boccia tonda.
Un pò di serietà, vi prego!
ciao,
mi hanno girato il link di questa pagina e rispondo al volo. nn mi nascondo, tanto un po’ di gente sa bene come la penso e non mi sono mai negata alle discussioni sugli animali. ci sarebbero milioni di cose da dire, ma cerco di essere breve.
Sono esterefatta dai toni usati per questo comunicato. assolutamente specisti e incapaci di considerare le vite con la loro dovuta importanza. l’ignoranza sul maltrattamento dei pesci è notevole, visto che sono ANNI che sono vietate le sfere e le bocce senza ossigenazione. l’insensibilità rispetto a chi è più debole e pure in stato di sofferenza è ancora più impressionante.
l’operato dell’oipa può anche essere criticato, ma non sono pagati dal comune, generalmente sono volontari e riferiscono alla loro associazione, quindi nessun soldo pubblico per loro o per il veterinario. inoltre se conoscete per intero la storia, sapreste anche che i tipi dell’ostello bello se ne sono beatamente fregati di spostare i pesci, nonostante fossero stati avvisati dello stress che stavano subendo in modo diretto.
sicuramente di problemi ce ne sono tanti a milano, ma gli animali hanno UGUALI diritti e visto che ancora non è possibile vietare il commercio di QUALSIASI essere vivente, animali non umani compresi, l’unica cosa possibile è sensibilizzare le persone in modo che almeno gli offrano una sistemazione corretta…poi se sono sordi…ognuno usa i metodi che preferisce, io personalmente probabilmente glieli avrei portati via, senza chiamare l’oipa.
Di iniziative “più ad ampio raggio”, come ha scritto qualcuno, ci sono, forse nn le vedete perchè non vi frega di vederle. ma la cosa più importante che vi sfugge è che uno dei primi passi individuali per iniziare a salvare gli animali è diventare vegan!
spero davvero di vedervi per una volta davanti all’acquario o a qualche circo o magari ai tanti laboratori che ANCORA vivisezionano gli animali qui, proprio a milano, e non poco lontano da qui… ma se date solidarietà all’ostello bello in modo così ridicolizzante rispetto alle altre vite…mi viene difficile poterlo immaginare. spero di sbagliarmi, spero che sia tutto un modo per parlare e riflettere di quanta sofferenza silenziosa avvenga ogni secondo della nostra vita da parte di noi usurpatori, schiavisti e torturatori…
frustami, usurpami, fammi soffrire! :D
Parapini, sei convinto di essere divertente? O addirittura di informare?
suvvià ma ragazzi, io adoro l’ostello bello ma che la boccia sia una cosa nociva alla salute dei pesci lo sanno pure i bambini da anni. possibile che nessuno lì dentro si fosse mai chiesto niente? se vi frega dei pesciolini, cercate di occuparvene decentemente! mi spiace ma hanno ragione quelli dell’oipa in questo caso. con letti e altre faccende fate quel che volete, ma con gli animali cercate di documentarvi un po’
Hanno ragione, è dagli anni novanta che non si tengono più i pesci nelle bocce. Pagate l’ammenda e sistemateli a dovere, so anch’io che ci sono problemi più grossi in città ma in questa vicenda le uniche vittime sono i pesci.
Mi sarebbe piaciuto leggere
“lo so che non si possono detenere in una boccia ma non mi interessa.. ho altre priorita “..
Mi sarebbe piaciuto leggere,
“ci avevano avvisato, ma erano i soliti dei diritti degli animalii.. , dobbiamo sbatterci per gli umani…”
Mi sarebe piaciuto non leggere la solita storia ‘come utilizzate i soldi pubblici? per difendere dei pesci…”
Mi sarebbe piaciuto ma e’ ovvio che riflettere su ogni nostro singolo passo su ogni nostra azione vuol dire mettersi in discussione e trovarci in contraddizione , vuol dire avere coraggio…come quello di dire la verita .
e allora si denigra, perche questo fa questo articolo, utilizza ironia per denigrare un diritto che dovrebbe essere sempre in tutti i luoghi difeso . il diritto a una vita degna.
e forse ci vuole coraggio per scrivere questo articolo.. ogni tanto sono contento di essere vigliacco.
paolo.
Propongo irruzione casa per casa per verificare lo stato di mantenimento dei pesci!
Jade avrebbe bisogno di un po’ di salsiccia, altro che veganesimo.
Magari si rilassa…