Storie di ordinaria violenza dal campo di Aida

220px-Aida_Refugee_Camp_EntranceBilal ci contatta su Skype nel tardo pomeriggio “Urgente: arresti nel campo di Aida”.

Il campo profughi vicino a Betlemme, teatro di scontri e di episodi di resistenza all’occupazione israeliana già da molti anni, non è nuovo a questo tipo di pratiche: molti ragazzi vengono arrestati arbitrariamente, anche minorenni, prelevati a forza dalle forze israeliane dentro il campo profughi, il quartiere in cui vivono.

“Questo è stato il caso di queste ultime ore”, racconta Bilal “ Sono entrati a bordo di un’automobile civile, e hanno preso due ragazzi. Non ne sappiamo nulla, alle famiglie non è dovuto sapere dove saranno portati né di cosa siano accusati. Spesso gli arrestati non hanno veri capi d’accusa, sono arresti arbitrari. La scorsa settimana una famiglia ha dovuto pagare 3000 shekel (circa 600 Euro) per il rilascio di loro figlio, di fatto innocente”.

L’ondata di scioperi della fame  dei detenuti palestinesi che ha scosso il mondo quest’anno ha portato un po’ di attenzione sulla grave situazione di detenzione e di arresto dei palestinesi nei territori occupati. Qualsiasi forma di diritto umanitario internazionale viene violata, attraverso le pratiche consolidate di arresto arbitrario, mancanza di informazione, assenza di tutela dei minori, scarsità di trasparenza nelle fasi processuali e accusatorie.

Di questi giorni la notizia dell’aggravamento del portavoce di questa ondata di scioperi, Samer Issawi.

Resteremo in contatto con il campo di Aida e con Bilal per aggiornare sulla situazione.

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