Almirante? No grazie.
Milano. La cronaca cittadina fa riemergere un annoso dibattito politico; il casus belli è l’annuncio dell’assessore alla mobilità di voler istituire una piazza a Enrico Berlinguer, storico leader del Partito Comunista, una piazza in ricordo di un grande uomo che ha speso la vita per il bene comune di tutta l’Italia.
La polemica viene subito sollevata tra le file dell’opposizione che, tramite il (fu) “sceriffo” De Corato, chiede una modifica della toponomastica cittadina anche a favore del fascistissimo Almirante, ex repubblichino e segretario dell’MSI negli anni ’70/’80; la tesi da essi sostenuta è la riappacificazione storica tra destra e sinistra.
Il comune non ha ancora dato una risposta, non ha ancora preso posizione. E allora ci pensiamo noi studenti milanesi ad aiutarlo, a spiegare al Sindaco Pisapia che sulla difesa della dignità e dei valori comuni non bisogna transigere.
“Si è tutti uguali davanti alla morte”, continuano a sostenere senza pudore amministratori e sindaci nel tentativo di mettere sullo stesso piano i martiri della guerra di Liberazione Nazionale e i repubblichini di Hitler e Mussolini; i liberatori e gli oppressori; coloro che hanno provato nostalgicamente negli anni a ripristinare i dis-valori fascisti di odio e violenza a chi, proseguendo il lavoro cominciato dai partigiani,si è organizzato mosso da sentimenti di giustizia e libertà sradicando ogni rigurgito di fascismo.
Equiparare partigiani e repubblichini, compagni e neofascisti è solo un bieco tentativo di riscrivere la nostra storia, e per quanto davanti alla morte si è tutti uguali, non si è tutti uguali davanti alla STORIA,pertanto Nessuno spazio, nessuna via, nessuna piazza può essere dedicata a fascisti e neofascisti.
Per una giusta pacificazione ed un’equa riconoscenza ai meriti, questi scarti di società devono essere ricordati dedicando loro le fogne e le discariche della città
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