Su Marchionne e le sue nefandezze…

Di Sergio Marchionne, delle sue menzogne e della sua infinita arroganza abbiamo già scritto (https://milanoinmovimento.com/rubriche/riflessioni/e-quando-mai-un-padrone-ha-rispettato-una-promessa-marchionne-e-il-progetto-fabbrica-italia).

Nessuno stupore quindi per la sua ennesima nefandezza.
E’ di questa settimana la notizia che la FIAT metterà in mobilità (l’anticamera del licenziamento) 19 lavoratori dello stabilimento di Pomigliano d’Arco per fare posto a 19 operai iscritti alla FIOM esclusi dalle riassunzioni e che una sentenza ha imposto all’azienda torinese di reinserire in fabbrica per evidente comportamento anti-sindacale.
La mossa del management FIAT è stata talmente sporca che persino il mondo politico, solitamente intento a guardarsi l’ombelico ed a discutere di primarie, alleanze ed altre amenità fondamentali per la gente comune, ha dovuto prendere parola.
Il ministro Profumo ha detto che la mossa di Marchionne non gli è piaciuta, ma che le aziende sono libere e quindi che “se la vedano loro”. Che dire? Ponzio Pilato avrebbe avuto più coraggio!
Il minsitro Fornero, tra una gaffe ed un pianto, ha richiamato l’AD della FIAT all’ordine. Ma come cantavano Mina ed Alberto Lupo “parole, parole, parole…”.
Anche nel Partito Democratico, che fino a qualche tempo fa salutava il manager col golfino come un grande modernizzatore ed un democratico amico del Presidente Obama, iniziano a serpeggiare le prime perplessità.
Noi ovviamente non dimentichiamo nulla.
Non dimentichiamo quando, ai tempi del primo referendum di Pomigliano, il PD tentava di convincere l’opinione pubblica che quella delle fabbrica campana sarebbe stata un’eccezione.
Non dimentichiamo i vari Chiamparino e Fassino schierarsi con la FIAT ai tempi del referendum di Mirafiori.
Non dimentichiamo il silenzio assordante di questi personaggi quando la FIOM (il sindacato metalmeccanico massimamente rappresentativo) veniva estromessa dalle fabbriche come non era successo neppure nei terribili anni ’50, ai tempi della crociata anti-comunista di Valletta e soci.

Marchionne intanto prosegue imperterrito per la sua strada.
Una volta ogni sei mesi rilascia una lunghissima intervista al Corriere della Sera facendo promesse che neanche il miglior Berlusconi del ’94 avrebbe fatto…
I lavoratori intanto, tra comportamenti anti-sindacali, cassa integrazione massiccia e tentativi di scatenare una guerra tra poveri, stanno sempre peggio.

L’ultima notizia è quella delle pressioni e minacce che i lavoratori di Pomigliano avrebbero subito per firmare una petizione contro la FIOM.
E’ proprio vero che una volta toccato il fondo, si può ancora scavare…

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