Studio o figlio?

 

 

Ora, Libero non meriterebbe la nostra attenzione, ma,
purtroppo, è letto da molte persone ed esprime le opinioni silenti di un folto
gruppo di italiani. In questo caso spetta a Camillo Longoni farsi portavoce di
un pensiero spesso condiviso: se le donne leggessero di meno farebbero più
figli. Longoni è un bizzarro personaggio che ha scritto un “manifesto della
destra divina” in cui dichiara che essere italiani significa essere vitalisti,
maschilisti e papisti e con il suo articolo non fa che ribadirlo.

Allora, purtroppo, tocca a noi ribadire alcune semplici
cose.

Innanzitutto Longoni, con mussoliniana memoria, esorta le
italiane a fare più figli per contrastare l’ondata migratoria. E qui, aldilà
del fatto che la maternità non è un dovere ma una scelta, è opportuno ribadire
che è assurdo non riconoscere come italiani tutti coloro che nascono qui,
chiunque siano i loro genitori: ma si sa, lo ius sanguinis è duro a morire.

Inoltre Longoni mostra come, stando ai numeri, alla crescita
della scolarizzazione femminile corrisponda una diminuzione del numero di
figli, e, siccome i numeri parlano chiaro, consiglia alle donne di studiare di
meno e figliare di più. Ora, sembra assurdo, ma ci troviamo a dover ribadire
che una donna può sia voler studiare che diventare madre e che, in alcuni
luoghi paradisiaci, questo è possibile. Certo, bisognerebbe dire che quello che
serve non è meno studio ma più welfare, più servizi e più aiuti. Bisognerebbe ricordare
che una madre non è soltanto un otre da riempire, ma una persona, e che una persona
felice sarà anche un genitore migliore. Ci si trova costretti a dire che
maternità e lavoro non sono in antitesi e che la maternità non è un destino. Ci
sarebbe bisogno di un mondo del lavoro che non ritiene che la maternità sia un
handicap o un incidente di percorso e di una società che non ritenga la
maternità un obbligo per poi lasciarla sulle spalle delle donne. Sono ovvietà
quasi banali, è vero, ma forse serve ribadirle, ogni giorno, con forza.

Quello che spaventa, però, non è tanto che Longoni scriva
queste cose, ma che molti le credano vere: un esempio su tutti, la dott.ssa
Servidori (consigliera per le pari opportunità presso il Ministero del Lavoro) che,
alla domanda su come mai in Italia non ci siano abbastanza asili nido, rispose “tanto
ci sono le mamme e i nonni. Da noi il welfare è la famiglia”.

E poi dicono che non c’è più bisogno di femminismo….

(qui una vecchia puntata di presa diretta, tragicamente
sempre attuale: http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-97cbc237-7305-4d48-90de-5bcab4ef39f4.html)

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