Come l’Ungheria ha democraticamente votato di uccidere la democrazia
Tre giorni fa il Primo Ministro dell’Ungheria Viktor Orbán ha acquisito ufficialmente pieni poteri, per gestire lo stato di emergenza sanitaria causato dalla diffusione del Covid-19. Così, con la scusa di combattere meglio l’epidemia (nonostante la sua diffusione ancora bassissima nel paese), Orbán sfrutta l’occasione per aggiungere un altro mattone, stavolta decisamente ingombrante, alla costruzione che in realtà stava “democraticamente” portando avanti da anni: quella di un sistema sempre più autoritario, una graduale trasformazione della democrazia in dittatura. Il governo illiberale del Primo Ministro va avanti da tempo; le limitazioni alla libertà di espressione democratica, la repressione dell’opposizione, sono solo alcuni dei motivi per cui l’Ungheria di trova all’87esimo posto nella classifica dei paesi in cui è rispettata la libertà di stampa.
La prova che il mondo è chiamato ad affrontare è fuori dall’ordinario, a-normale, ci troviamo di fronte a continue limitazioni della libertà, che accettiamo perché consapevoli della loro natura temporanea. La decisione dell’Ungheria però, pare non esserlo. A differenza di altri paesi, come l’Inghilterra o la Francia, i cui provvedimenti governativi hanno una durata limitata e prestabilita, spetta a Orbán solo decidere quanto durerà il periodo di emergenza, o almeno la sua condizione di pieni poteri, così come la chiusura del Parlamento (dove la schiera dell’opposizione grida al “Colpo di Stato”): ha poteri eccezionali rinnovabili senza limiti, governerà per decreto.
Questo provvedimento è stato reso possibile grazie alle iniziative passate del primo ministro ungherese, che, sfruttando la sua grande maggioranza, sta schiacciando le opinioni dissidenti, rimanendo, sulla carta, sempre nel rispetto della legge.
Non si può, come qualcuno cerca di fare, paragonare quello ungherese ad altri sistemi elettorali ugualmente imperfetti, come quello inglese e quello francese, poiché in Ungheria il progetto di Orbán è dichiaratamente anti-democratico, non si tratta di misure sporadiche, si basa su un esagerato potere conferito al partito di maggioranza.
A cosa porterà questa nuova misura? E l’Unione Europea cosa può dire a riguardo? Negli anni ha silenziosamente tollerato e spesso appoggiato le politiche di Orbán, e, ora, anche se con critiche da parte di opposizione, difensori di diritti umani, Ong, è “coperto” dall’emergenza del coronavirus, può sospendere leggi in vigore, annullare elezioni. Ma soprattutto è ufficialmente autorizzato a fare tutto ciò.
Ed è così che l’Ungheria ha democraticamente votato di uccidere la democrazia.
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