La scuola non si riapre con le belle parole. Basta ipocrisia!

Ieri noi studenti e studentesse, mentre il governatore di Regione Lombardia ha invitato de* altr* student* per una conferenza stampa e un incontro puramente mediatico e di facciata, ci siamo ritrovat* fuori dalla Regione per contestare l’operato del governo e della Lombardia.

Ancora una volta la Regione si rende complice delle scelte del governo, consentendo di spendere soldi e causare profitto a compagnie di grandi multinazionali, dimenticandosi, come per magia, della pandemia che stiamo fronteggiando.

I negozi delle grandi catene possono stare aperti, per alimentare il triste consumismo su cui si basa la nostra società, mentre le scuole sono chiuse ormai da troppo tempo. Noi non ci stiamo.

Oggi pomeriggio, mentre cercavamo di esprimerci liberamente, numerosi agenti di vigilanza privata ci hanno aggredito verbalmente impedendoci di manifestare il nostro dissenso. Per l’ennesima volta hanno provato a ignorarci e zittirci. Ma noi continueremo a gridare sempre più forte che siamo stufi/e dell’ipocrisia, stufi/e di vedere la scuola messa sempre in secondo piano.

La didattica a distanza è un fallimento: tant* vengono lasciat* indietro, e l’insegnamento è diventato ancora di più solo frontale e freddo. È una modalità alienante, scoraggiante, classista, ingiusta.

Caro Fontana, la scuola non si riapre facendo conferenze stampa per ripulirsi la coscienza. Caro governo, la scuola non si riapre illudendoci con le ennesime promesse impossibili da mantenere.
LA SCUOLA NON SI RIAPRE CON LE BELLE PAROLE,
BASTA IPOCRISIA!

Rete Student_ Milano

 

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