Grave incidente sul lavoro a Ravenna. Ferito un ragazzo in alternanza scuola-lavoro

Nuovo incidente sul lavoro che ha coinvolto uno studente in alternanza scuola-lavoro dopo quello accaduto a La Spezia ai primi di Ottobre. Giovedì durante dei lavori all’interno della Sue.Co a Faenza, un braccio meccanico che sosteneva un cestello sospeso ha ceduto, facendo precipitare due elettricisti da un altezza di dieci metri. Il più grande dei due è purtroppo morto mentre il ragazzo, che era impegnato nel programma dell’alternanza ha avuto grave ferite agli arti inferiori, ma non sarebbe in pericolo di vita.

Questo il comunicato della Rete Studenti Milano che in questo Autunno più volte ha organizzato mobilitazioni studentesche contro l’alternanza e lo sfruttamento che ne deriva:

Tragico, ma purtroppo non isolato, l’avvenimento di giovedì a Faenza, che ha comportato la morte di un operaio e gravi condizioni per uno studente che stava svolgendo le 400 ore di alternanza scuola-lavoro previste dalla Legge 107 per gli istituti tecnici, presente durante l’incidente.

Sempre più spesso, da episodi del genere, da testimonianze e proteste, emergono le immense lacune che il programma di ASL presenta: dalla salvaguardia del principale diritto dei lavoratori, essere retribuiti, al diritto di libertà di scelta per gli studenti, calpestato a favore del compiacimento dei grandi colossi multinazionali, fino ad arrivare, come in questo caso, al diritto alla sicurezza sul lavoro.
Corsi di preparazione sarebbero previsti dal programma, ma è spesso lo stesso Ministero che non fornisce materiali e risorse per svolgerli.
È gravissimo il fatto che la salute e la sicurezza di studenti e studentesse sia messa in secondo piano per favorire percorsi lineari e “senza troppe complicazioni”, che conducono evidentemente ad episodi del genere.

Non accettiamo che gli studenti e le studentesse debbano sottostare ad un programma di sfruttamento legalizzato, che elude qualsiasi rispetto del diritto del lavoro e del diritto della formazione.

Non accettiamo di divenire parte di un sistema malato, che pur di produrre, condanna a morte.

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