Delegato sindacale licenziato al Carrefour

Il 4 aprile Luciano Pasetti è stato licenziato dal GS Carrefour di Via Famagosta, dove lavorava da 32 anni. La Direzione ha usato un motivo pretestuoso per mascherare un licenziamento politico, infatti Luciano è conosciuto da molti abitanti della zona per il suo impegno sindacale. Indicativamente per il mese di giugno è previsto un cambio di gestione del supermercato, questo comporterà una modifica dei contratti che saranno aggiornati alle condizioni previste dal Jobs Act, così risulta quantomeno sospetta la scelta di tagliare fuori proprio ora un elemento considerato incompatibile con gli interessi aziendali. Il 4 aprile è lo stesso giorno in cui il Tribunale di Milano si è pronunciato contro il reintegro di Marika Ricutti, una lavoratrice IKEA, licenziata perché per l’azienda essere madre di due figli, di cui uno disabile, era inconciliabile con i turni richiesti.

Carrefour ha utilizzato dei richiami di clienti per attaccarlo. La sua limitazione fisica, nota e riconosciuta, gli impedisce di sollevare pesi oltre un certo limite, ma il rifiuto di svolgere una mansione che metteva a rischio la sua salute è stato preso come pretesto per fargli pagare il suo ruolo attivo dentro e fuori il posto di lavoro.

I giorni seguenti è iniziata la mobilitazione contro il licenziamento, con l’obiettivo di ottenere il reintegro incondizionato di Luciano. Mercoledì 11, giovedì 12 e venerdì 13 all’ingresso del market si sono tenuti banchetti con volantinaggio informativo e raccolta firme. Sabato 14 mattina invece, è iniziata la fase 2 della mobilitazione, il blocco dei rifornimenti. Il picchetto, composto da quarantina di solidali, si è ritrovato alle 5.30 all’ingresso del parcheggio del supermercato. L’obiettivo era impedire la consegna di tutto il fresco della giornata, un danno economico e d’immagine non da poco per un supermercato di modeste dimensioni. Nonostante l’orario e l’eterogeneità del gruppo, c’era una visibile energia, al picchetto erano presenti il Sindacato Generale di Base (SGB), dei lavoratori di SOL-Cobas, venuti da fuori Milano per dare man forte, i CARC, alcuni ragazzi del CAAB, compagni e compagne della Casa Rossa Rossa di Sesto San Giovanni.

I primi furgoni sono arrivati verso le 6.30, ai corrieri è stato consegnato il volantino di denuncia e hanno tutti espresso solidarietà. Verso le 7.30 sono arrivati la Digos e alcuni responsabili. Un macchinone si è diretto a velocità sostenuta verso il picchetto frenando all’ultimo, il sospetto tirapiedi del Direttore ha inveito con arroganza ed è entrato nel parcheggio. Al soggetto è stato spiegato che era previsto solo il blocco dei furgoni merce, quindi non c’era bisogno di mostrarsi in quel modo, e che ovviamente se il picchetto non avesse voluto farlo passare, non sarebbe passato in ogni caso. La richiesta presentata ai responsabili è stata di convocare un tavolo tra la dirigenza del Carrefour e il legale di Luciano, per discutere del suo reintegro incondizionato. Se questo non avverrà la promesso è quella di un periodico blocco a sorpresa dei rifornimenti del fresco. Il picchetto si è sciolto alle 12.30, ci si è salutati in vista della prossima mossa. La mobilitazione è appena iniziata. I diritti di lavoratori e lavoratrici sono sempre più sotto attacco, in Italia e oltre, bisogna dimostrare che siamo pronti a reagire.

CONTRIBUISCI AL REINTEGRO DI LUCIANO PASETTI:

-firma e fai firmare la petizione indirizzata alla Direzione di GS Carrefour;

-Sostieni la cassa di resistenza per consentire il pieno sviluppo della mobilitazione, fai una sottoscrizione economica (anche pochi euro sono preziosi – ricarica Postepay n. 4023600904949817 intestata a Luciano Pasetti)

-partecipa ai banchetti e alle iniziative (reintegroperluciano@gmai.com ; fb: Reintegro immediato per Luciano)

Basta licenziamenti politici – Giù le mani da Luciano!

Davide Viganò

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