L’Assemblea di CittàStudi sfida i candidati alle Regionali sul futuro del quartiere

La grande fiaccolata del 7 Novembre 2017 contro il trasferimento di Città Studi.

Faccia a Faccia tra i Candidati alla Regione e Assemblea di CittàStudi.

Da oramai più di due anni si parla dell’ipotesi di trasferire le facoltà scientifiche della Statale di Milano nell’area di Expo 2015. Allo stato attuale tuttavia, nonostante gli spot e i proclami delle varie istituzioni e dei vertici della Statale, non è ancora stato deciso nulla di definitivo. Da una parte l’università Statale non ha ancora né un progetto un piano finanziario per sostenere la costruzione dell’eventuale nuovo polo. Dall’altra non esistono ancora risposte concrete per il futuro di Città Studi una volta avvenuto l’eventuale trasferimento.
Noi, come collettivo studentesco Ilight, abbiamo contrastato fin da subito questa proposta. Sosteniamo con forza il ruolo dell’università all’interno del tessuto urbano come una preziosa interazione, benefica per entrambi, che andrebbe mantenuta e sviluppata invece di essere sradicata. Troviamo vergognoso inoltre che i vertici di un ateneo accettino così di buon grado di sottomettersi a degli interessi che sono esclusivi della politica, ovvero trovare un modo per valorizzare l’area dell’Expo dopo che tutte le aste per la vendita di quei terreni sono andate deserte, a testimonianza di quanto siano attrattive quelle aree e di quanto sia poco opportuno che ad occuparle sia un campus universitario.

Nonostante tutto, il tempo scorre in fretta ed entro pochi mesi il Cda di UniMi dovrebbe deliberare una decisione vincolante nonostante sul piatto non vi sia nulla di concreto, aprendo la strada alla desertificazione e alla successiva speculazione edilizia sul quartiere di Città Studi-Lambrate.

Tra le istituzioni coinvolte chi ha avuto un ruolo centrale in questa vicenda è stata la Regione Lombardia visto che l’ex presidente Maroni è uno dei principali promotori del trasferimento (anche attraverso la promozione di Walter Bergamaschi, uno dei suoi fedelissimi, a direttore generale di UniMi) e i fondi del governo con cui la Statale viene ricattata per andare ad Expo provengono proprio dal patto per la Lombardia. (1)
Per questo, in vista delle elezioni che si svolgeranno il 4/3, mercoledì 7 Febbraio abbiamo organizzato un incontro con i candidati alla presidenza della Regione Lombardia.
Noi che ci siamo organizzati dal basso, noi che abbiamo a cuore il futuro dell’università, del quartiere e della città vogliamo guardare in faccia coloro che potrebbero diventare presidenti della Regione Lombardia e costringerli ad assumere una posizione chiara e non ondivaga come quella assunta fin ora dal Comune di Milano che contemporaneamente si dichiara favorevole al trasferimento e solidale con le preoccupazioni del quartiere e del mondo accademico. Non ci sarà spazio né per posizioni cerchiobottiste né per passerelle da campagna elettorale: chi aspira a una posizione di governo regionale non potrà venire a chiedere il nostro voto senza dimostrare di avere una visione chiara sulla questione del trasferimento della statale e riguardo al futuro dell’università e della ricerca. A tal proposito l’incontro sarà filmato e il candidato vincitore sarà vincolato a prendersi in futuro la responsabilità delle dichiarazioni fatte davanti a tutto il quartiere.

L’unico candidato ad aver declinato l’invito è Attilio Fontana (per intenderci, quello delle brillanti uscite sulla difesa della razza bianca), dimostrando di non volersi prendere davanti ai cittadini la responsabilità delle scelte scellerate della Lega Nord e dell’attuale amministrazione regionale. La cosa non ci sorprende affatto, anzi, abbiamo motivo di pensare che la sua presenza non sarebbe stata gradita da gran parte del quartiere.

Non è un iniziativa elettorale ma piuttosto un faccia a faccia tra un quartiere che ha dimostrato di voler partecipare attivamente alle decisioni sul proprio futuro e i candidati alla presidenza regionale. Tra l’altro la scelta dell’auditorium di Valvassori Peroni non è stata casuale: è proprio in questo luogo che per la prima volta i cittadini e gli studenti del quartiere hanno alzato la testa, smontando la retorica e le bugie dei promotori dello spostamento ad Expo.

Sergio e Jacopo del collettivo Ilight, componente dell’Assemblea di Città Studi

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