[DallaRete] Non si possono cancellare 25 anni di storia
Ieri, 10 Settembre, i compagn@ del Csoa Corto Circuito, gli abitanti del quartiere Lamaro e i compagn@ delle strutture occupate e autogestite di Roma si sono riappropriati dei locali del centro sociale, sigillati e sequestrati dalla magistratura lo scorso 31 Luglio perché considerate abusive.
In una città dove gli abusi e le speculazioni fanno da padroni dove la politica è ridotta ai minimi termini, l’unica legalità è quella dei poteri forti, del silenzio della politica dell’indifferenza delle istituzioni.
A tutto ciò siamo abituati, per questo continuiamo da decenni a ridisegnare i quartieri e i territori di cui siamo parte in funzione sociale, alternativa agli interessi di profitto che vedono la città come un terreno di conquista per vecchi e nuovi corsari dell’economia del cemento e del mattone.
La rottura dei sigilli afferma le nuove legalità che l’autoorganizzazione e l’autogestione popolare determinano dentro il deserto di una metropoli che vogliamo riconquistare a partire dai nostri spazi e dai nostri territori.
FERMARCI è IMPOSSIBILE, CONTRO OGNI SGOMBERO: ROMA NON E’ IN VENDITA!
MERCOLEDì 17/09 H17:30 PIAZZA DEI SANNITI(S. LORENZO) ASSEMBLEA PUBBLICA PER IL DIRITTO ALLA CITTA’
Tag:
abusi centro sociale corto circuito magistratura sigilli