3,80 euro all’ora non è lavoro. E’ sfruttamento!

47e0b9e6-7572-11e4-b534-c767e84e1e19Pensate ad un Comune che aiuta davvero i suoi cittadini e si prendere carico dei loro bisogni, delle loro preoccupazioni e delle loro problematiche, soprattutto quelle legate al lavoro. Pensate che lo stesso Comune intraprenda una collaborazione con la società che si occupa della pulizia pubblica e con una Onlus il cui obiettivo è quello di facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro di cittadini disoccupati, con particolare attenzione per disabili e coloro che vivono in situazioni considerate di “svantaggio sociale”.

Immagino che a questo punto voi stiate pensando che sia una bella iniziativa, ma è anche arrivato il momento di dirvi che l’iniziativa di cui scrivo (1) è quella tra Comune di Milano, Amsa e Il Centro mediazione lavoro (2) ed il progetto è quello di istituire delle “Squadre Antidegrado che saranno impiegate per migliorare la pulizia delle strade e la raccolta di rifiuti e oggetti nei quartieri, ma anche per segnalare persone senza fissa dimora in difficoltà.”
La vera problematica di questo progetto non sono le finalità, anche se non si capisce in cosa consiste il “segnalare le persone senza fissa dimora”, ma banalmente e drammaticamente la paga oraria: 3,80 € all’ora.

Utilizzare mano d’opera a basso costo e al contempo farsi bell* del fatto che si stanno aiutando i più bisognosi non è un atto particolarmente edificante ed è ancor più pericoloso il fatto che una simile proposta provenga dalle istituzioni. In particolare da quel Comune di Milano che non ha mai avuto nulla da dire sui 6.500 volontari per Expo (3) che, fughiamo ogni dubbio, non sono bisognosi, ma per la maggior parte student*.

Lascia perplessi che sia Pierfrancesco Majorino, Assessore alle Politiche Sociali e Cultura della salute del Comune di Milano, a proporre alla città un’iniziativa del genere, che tende a non risolvere in modo serio ed efficace il problema dello “svantaggio sociale”. Quella in corso è in realtà un’operazione al limite dell’elemosina nemmeno troppo disinteressata (vedi i proclami contro il “degrado”) e instilla nel senso comune l’idea che se non lavori da tanto puoi (devi!) fare qualsiasi tipo di lavoro malpagato. Un’idea che, oltre ad essere pericolosa, è anche contraria ad un principio elementare espresso nella Costituzione Italiana che lega la retribuzione alla quantità e qualità del suo lavoro (4).

Ci troviamo di fronte ad un ente pubblico che dichiara di portare avanti politiche sociali per chi rimane escluso dal mercato del lavoro al fine di reinserirlo e dargli nuove prospettive, ma di fatto sfrutta proprio l’esclusione per recuperare manodopera a un costo davvero esiguo.

Sarebbe inoltre importante sapere a quanto ammonta il compenso dato alla CELAV con cui sta collaborando il Comune. E sarebbe quindi da richiedere a gran voce che questi soldi, insieme a quelli stanziati per questo progetto e non solo, siano destinati ad un progetto di welfare metropolitano, che posi le sue basi sul reddito generalizzato e incondizionato, come già più volte segnalato dallo stesso Andrea Fumagalli, economista e professore associato all’Università di Pavia (5).
Anche perché è bene ribadirlo: 25 euro di rimborso spese al giorno per 6,5 ore di lavoro e un ticket per il pranzo con tre mesi di tirocinio, non aiutano né la città né le stesse persone, ma forse la campagna elettorale di qualche personaggio sì. E tutto ciò di certo non fa bene alla città di Milano, ma solo al tornaconto di pochi.

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(1) http://www.amsa.it/gruppo/cms/amsa/comunicazione/news/articoli/261114_antidegrado.html

(2) http://www.aei.coop/attivita-e-progetti/celav/

(3) http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/!ut/p/c0/04_SB8K8xLLM9MSSzPy8xBz9CP0os3hHX9OgAE8TIwP_kGBjAyMPb58Qb0tfYwMg0C_IdlQEACgdsBg!/WCM_GLOBAL_CONTEXT=%2Fwps%2Fwcm%2Fconnect%2FContentLibrary%2Fgiornale%2Fgiornale%2Ftutte+le+notizie+new%2Fsicurezza+e+coesione+sociale+polizia+locale+protezione+civile+volontariato%2Fvolontario_expo_2015

(4) http://it.wikipedia.org/wiki/Articolo_36_della_Costituzione_italiana

(5) http://www.bin-italia.org/pdf/fuma.pdf

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