[DallaRete] Carcere di Piacenza: l’uomo che aveva registrato le violenze dei secondini è in condizioni gravissime
Si sono presentati al carcere di Piacenza per realizzare un’ispezione a sorpresa e hanno trovato una scena agghiacciante. Rachid Assag, detenuto che ha denunciato più volte le violenze delle guardie penitenziarie, era in un bagno di sangue e pieno di ematomi.
Questa mattina (ieri), Fabio Anselmo, avvocato di ACAD (Associazione Contro gli Abusi in Divisa) e Vittorio Ferraresi (parlamentare, capogruppo M5S della commissione Giustizia) si sono recati presso l’istituto penitenziario della cittadina emiliana per sincerarsi delle condizioni del detenuto Rachid Assag. Nella giornata del 18 Maggio, sua moglie aveva denunciato presso la stazione dei Carabinieri di Piacenza Levante le violenze e gli abusi subiti dal marito dopo l’ennesimo trasferimento. Nello specifico, la donna aveva esposto con dovizia di particolari i pestaggi che Rachid, e altri tre detenuti, avrebbero subito tra lunedì 16 e martedì 17 Maggio, riferendo il racconto ascoltato dal marito durante il loro ultimo colloquio.
La donna ha raccontato che, subito dopo l’arrivo nel nuovo carcere, a Rachid è stata sottratta con la forza la sedia a rotelle che l’uomo necessita per muoversi, a causa delle violenze subite in precedenza e di ripetuti scioperi della fame. Questo senza un motivo apparente o un consulto medico. Secondo il racconto della moglie, lunedì Rachid è stato picchiato nella doccia da diversi agenti, tra cui un ispettore che viene chiamato “Marro”: pantaloni strappati nel tentativo di sfilarglieli, sputi, calci con gli scarponi e colpi con la stampella, inflitti all’uomo dopo averlo atterrato. Il giorno successivo, gli agenti sono tornati da Rachid, gli hanno svuotato addosso un estintore, lo hanno picchiato e trasferito in un’altra cella. Senza acqua corrente, con la finestra bloccata e dotata soltanto di un materasso, completamente bagnato.
Abbiamo raggiunto telefonicamente l’avvocato Anselmo e l’onorevole Ferraresi, appena usciti dal carcere. Entrambi hanno descritto le condizioni del detenuto come “terribili e gravissime”. L’onorevole ha ripetuto quanto scritto sul blog del M5S, di fatto confermando nel dettaglio la denuncia della moglie di Rachid: “una chiazza enorme di sangue sul pavimento, sangue anche sul materasso totalmente bagnato, ematomi da violente percosse al di sotto le gambe, i pantaloni strappati, un occhio pesto. Tutto questo in una cella dalle condizioni gravi e intollerabili con finestra chiusa, senza acqua e con feci nel wc”.
E non solo. Ferraresi, nell’esercizio della sua funzione ispettiva, avrebbe voluto controllare le condizioni di detenzione del carcere di Piacenza, ma gli è stato impedito. “Gli agenti della polizia penitenziaria e la vicedirettrice mi hanno insultato e spintonato, costringendomi a interrompere di fatto la visita”. L’Onorevole ha già esposto al Procuratore quello che ha visto e quello che è successo tra le mura dell’istituto penitenziario e sta preparando un esposto. Ferraresi chiama in causa anche il Ministro Orlando a cui, nei mesi scorsi, aveva indirizzato un’interrogazione parlamentare per chiedere conto di quali misure intendeva prendere per tutelare le condizioni del detenuto Rachid Assag.
La sequenza di abusi e violenze subite dall’uomo, infatti, non inizia in questi giorni. Rachid si trova in carcere da otto anni per violenza sessuale. Ha girato un totale di 11 strutture detentive. Durante una conferenza stampa del 16 gennaio scorso, l’avvocato Anselmo aveva raccontato la specificità del caso dell’uomo che, dopo aver subito per anni “pestaggi, lesioni, fratture alle gambe, umiliazioni di carattere personale e religioso”, ha deciso di ribellarsi e denunciare i secondini. Nonostante queste denunce siano rimaste ferme per molto tempo, e in alcuni casi siano state rapidamente archiviate, hanno scatenato nuove persecuzioni nei confronti dell’uomo. Rachid, per sostenere le sue accuse, è anche riuscito a registrare in diverse occasioni i dialoghi con gli agenti di polizia penitenziaria che lo avevano pestato. Tra chi sostiene che l’uomo deve dire grazie “perché invece che da due, le ha prese solo da uno” e chi afferma che il carcere in cui si trova è “fuori legge, nel senso che è fuori dalla legge” e “con la Costituzione non ha nulla a che vedere” viene fuori uno spaccato del sistema carcerario indegno di qualsiasi paese in cui valga lo Stato di diritto. Uno spaccato che coinvolge anche magistrati, psicologi e assistenti sociali.
“Rachid ha commesso un reato odioso – afferma l’avvocato Anselmo – ma nessun essere umano merita di subire quello che gli hanno fatto. Dovreste poterlo guardare in faccia per capire cosa dico… la sua faccia vale più di mille parole”.
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