(Black) Friday I’m in love? – Sciopero ad Amazon

Sciopero ad Amazon.

Come Halloween anche la tradizione anglosassone del Black Friday sta via via prendendo piede in Italia. Basta girare per le vie commerciali delle grandi città per rendersi conto che molti negozi e catene sono pronte a una grande ondata di sconti pre-natalizi.

In questo clima da corsa all’acquisto, da qualche giorno sta girando una notizia piuttosto importante: stiamo parlando dello sciopero Amazon.

Amazon è un vero e proprio colosso dell’acquisto on-line. Una corazzata potentissima con margini di crescita stupefacenti che sta via via cannibalizzando interi settori del mondo del commercio. Se si lavora in qualche negozio o in qualche grande catena è sempre più frequente sentirsi rispondere parlando di un qualsiasi prodotto non presente fisicamente nelle store: “Ah…non ce l’avete? Allora lo compro su Amazon!”.

Fondata nel 1994 a Seattle e capace di superare la crisi della new-economy dei primi anni 2000 si è rilanciata ed è diventata un vero e proprio gigante planetario capace di imporre immaginario e stili di vita come altri colossi della rete. Si tratta della più grande “internet company” del mondo.

Il 24 Novembre dell’anno scorso, in occasione appunto del Black Friday, Amazon.it ha superato il milione di ordini.

Dicevamo che è di questi giorni la notizia dello sciopero convocato da diverse sigle sindacali nel centro di distribuzione di Castel San Giovanni in provincia di Piacenza.

Il centro in provincia di Piacenza non è l’unico presente in Italia, visto l’espandersi esponenziale dell’e-commerce altri centri sono stati aperti vicino a Rieti e Vercelli.

Molti lavoratori di Amazon sono assunti a tempo indeterminato. C’è poi una quota piuttosto consistente di lavoratori con contratto a termine assunti soprattutto per fare fronte ai periodi di maggiore richiesta come appunto quello pre-natalizio dove sono generalmente collocati i picchi di produttività.

I sindacati lamentano un NO secco dell’azienda di fronte alle richieste di aumenti salariali. 

E’ vero che i lavoratori Amazon sono relativamente ben pagati, ma è altrettanto vero che di fronte ad una aumento costante ed esponenziale dei profitti (ma anche della produttività e della flessibilità su turni e orari) i salari sono rimasti al palo.

Non sarebbe la prima volta che i lavoratori di Amazon o delle commesse ad essa legate scioperano.

Molti di voi ricorderanno lo sciopero dei corrieri Amazon a Milano a fine Giugno [1 / 2]. Ed anche in altri paesi ci sono stati momenti di conflittualità come quello previsto a Berlino proprio in questi giorni sotto la parola d’ordine di #blockblacfriday

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