Governo di carogne
Le vacanze di Natale si stanno avvicinando, ci si organizza per gli ultimi preparativi, ci si mette d’accordo con i parenti, si comprano i regali e si pensa a cosa mangiare per il pranzo del 25. Dopo un periodo di lavoro stressante finalmente una pausa, per stare in famiglia, svegliarsi tardi e riposarsi.
Non è però per tutti così e non sara così per M., una delle colonne portanti della nostra squadra. Oggi la Prefettura come regalo anticipato di Natale gli ha fatto trovare un esito negativo in Cassazione per la sua richiesta di protezione umanitaria. E così dopo due anni di limbo, dopo essere stato sballottato da un CAS all’altro in attesa di poter finalmente vivere in pace, è arrivata la stoccata finale. E quale periodo migliore se non quello delle gelide vacanze di Natale per essere invitato a gentilmente a stare per strada, da solo, senza documenti e senza la possibilità di lavorare legalmente?
E’ proprio un bel paese di merda quello che si indigna per le discriminazioni di ieri e non riconosce quelle di oggi, quello che punta il dito sugli altri ma non guarda in casa propria. E’ possibile vivere in un paese in cui a più di 700.000 persone viene negato sistematicamente il diritto di vivere con dei documenti?
Da quando siamo nati il problema dei documenti è una realtà che tocchiamo con mano tutti i giorni, per questo non ci siamo mai piegati di fronte alle retoriche da due soldi di ”Milano città accogliente” o ”Con Salvini si sta peggio”, perché il nostro governo ha fatto tutto il contrario di quello che avrebbe dovuto fare in materia di immigrazione. Ha finanziato stati canaglia per ammazzare le persone prima che partano, non ha fatto alcuna sanatoria per regolarizzare quelli presenti sul territorio, non ha abrogato la Bossi-Fini, ma anzi la ha addirittura peggiorata con la Minniti-Orlando. In questo quadro non solo non sono stati fatti passi avanti in tema di diritti, ma enormi passi indietro.
La materialità della condizione che viviamo tutti i giorni ha reso il nostro progetto bipolare, alterniamo momenti di grande gioia per la attività che svolgiamo, e momenti di rabbia intensa per questa maledetta sensazione di impotenza che proviamo nei confronti delle ingiustizie che ci vengono calate dall’alto, la notizia che M. verrà relegato nella condizione di clandestino ci fa veramente incazzare.
Non chiediamo molto, solo di vivere sereni, e la scusa che la nostra serenità possa essere di disturbo per qualche ignorante razzista, e che quindi il nostro diritto ad esistere non sia una priorità per questo o per i futuri governi, non solo non è una scusa sufficiente a giustificarvi ma vi rende doppiamente colpevoli di tutte le esistenze che avete rovinato. Parlate di decoro, di sicurezza, di quanto ripudiate la violenza, ma le vostre mani in questo paese sono le più insanguinate.
Ovviamente M. non sarà da solo ed eravamo preparati a una situazione del genere, ognuno di noi darà un pochino per non fargli mancare niente. Voi però siete proprio delle carogne e la vostra retorica da sinceri democratici ci fa ridere.
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