Parole, parole, parole… – Gli studenti sulle dimissioni del Ministro Fioramonti
La notizia politica che ha caratterizzato questo Natale sono le dimissioni del Ministro dell’Istruzione Fioramonti. In un paese, l’Italia, dove le dimissioni sono un’autentica rarità, si tratta di un gesto forte. Da capire quanto in questo gesto sia sostanza e quanto “teatro”. Se da un lato infatti si tratta di un apprezzabile grido d’allarme sulle condizioni disastrate dell’istruzione pubblica in Italia dall’altro Fioramonti, in questi mesi non si è particolarmente distinto dai suoi predecessori, soprattutto sul tema annoso dei precari della scuola.
Queste alcune righe della Rete Studenti Milano sulla vicenda:
Ieri, il Ministro dell’Istruzione Fioramonti ha presentato al Parlamento e al presidente Conte una lettera di dimissioni in seguito all’approvazione del Parlamento della nuova legge di bilancio.
“Pare che le risorse non si trovino mai quando si tratta della scuola e della ricerca, eppure si recuperano centinaia di milioni di euro in poche ore destinati ad altre finalità quando c’è la volontà politica”. Così scrive l’ormai ex-ministro, denunciando la solita noncuranza del governo nei confronti della scuola che per tutti gli esecutivi è un pozzo da dove attingere e mai un ambito sul quale investire; non c’è da stupirsi se l’Italia, nella classifica europea, è sempre fanalino di coda per alfabetizzazione e laureati.
Fioramonti chiese un finanziamento di 3 miliardi di euro (anche se, dati alla mano, ne servirebbero 24 per colmare le lacune lasciate negli anni) minacciando le dimissioni nel caso la cifra non fosse stata quella. Così è stato: la legge di bilancio appena approvata prevede meno di due miliardi per l’istruzione.
Noi studenti siamo stufi di essere sempre al centro di tante promesse che si vanificano in tagli su tagli ai pochi fondi che abbiamo.
Chiediamo risposte, promesse mantenute e soluzioni efficaci a tutti i problemi che le nostre istituzioni continuano ad ignorare e minimizzare.
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