MyMenu: sopra le teste dei riders di Milano il taglio delle ore e delle consegna
Quasi ovunque il peso dell’emergenza coronavirus sta venendo scaricato sui lavoratori: dalle scuole chiuse coi genitori che devono prendere permessi per curare i figli alle partita IVA che perdono lavori, dai lavoratori del commercio che devono improvvisare accorgimenti per seguire le direttive ministeriali a quelli della ristorazione che ogni giorno devono improvvisare nuove modalità di servizio. Anche il mondo dei riders è stato colpito dalla crisi. Riprendiamo un comunicato in merito:
I lavoratori di #MyMenu a Milano hanno ricevuto comunicazione che l’azienda avrebbe chiuso l’attività nei giorni di Covid-19 perché la maggior parte dei clienti, uffici e imprese convenzionate, stavano lavorando in regime di #smartworking o avevano chiuso al pubblico. Il tutto in previsione della quotazione in borsa della società e dopo aver siglato un importante accordo con una compagnia di #ticket elettronici.
Peccato che poche ore dopo sia arrivata puntuale la smentita, con la distribuzione degli #slot che prevedeva un monte ore dimezzato, praticamente spalmato al 80% della flotta. In questo modo si scaricano sui lavoratori la responsabilità e il rischio d’impresa, senza discutere con loro e la rappresentanza sindacale soluzioni nel merito per fronteggiare la “crisi”.
Si aggiunga, in tutto questo, che l’azienda italiana del #deliveryfood non ha mai disposto l’erogazione dei dispositivi di protezione, che in questo momento, visto lo stato di emergenza sanitaria annunciato, dovrebbero essere d’obbligo, venendo previsti per tutti i #fattorini anche dalla legge-rider ottenuta recentemente (quindi guanti e mascherine).
Ricordiamo che i rider sono inquadrati in regime autonomo, come “collaboratori” con diverse forme contrattuali (cococo, partita iva, prestazione occasionale) e che la paga che viene corrisposta loro è frutto di accordi individuali con la dirigenza.
Chiediamo:
– la messa a disposizione dei #DPI a garanzia della sicurezza di tutti i lavoratori;
– l’elezione di un #RLS;
– l’aggiornamento dei contatti della bacheca sindacale virtuale (non sono stati aggiunti i neoassunti);
– l’equiparazione del #compenso orario e delle indennità da discutere;
– un #monteore più equo che non scarichi il rischio d’impresa sui lavoratori;Attendiamo risposte, sicuri che le nostre richieste incontreranno l’attenzione della direzione, considerata anche la fase delicata che in Lombardia e in particolare la città di Milano, i lavoratori e i cittadini stanno attraversando.
Deliverance Milano
Riders di My Menu
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