Genova, i centri sociali sono di chi li occupa!

Quello che abbiamo è quello che siamo presi, quello che ci siamo presi è solo una piccola parte di ciò di cui abbiamo bisogno

-assalti frontali -Terra di Nessuno -1992

 

Questa mattina si compie un atto storico per questa città, che ci riporta indietro di quasi 18 anni.Tanto infatti è passato da quella mattina del 6 Gennaio 1994, quando il collettivo spazi sociali Emiliano Zapata occupava una scuola abbandonata in salita Bersezio, sulle alture di Sampierdarena. Da quel momento la storia dei centri sociali e dell’autogestione è entrata a far parte del patrimonio politivo collettivo di questa città. Da allora abbiamo cambiato spazio, siamo ai Magazzini del Sale, sempre a Sampierdarena, ma non è cambiato l’obiettivo che ci spinse ad occupare: garantire a noi stessi ed alla città uno spazio libero ed autogestito.

 

Questa mattina non sigliamo solo un contratto con il Comune di Genova, soprattutto sottoscriviamo un patto con la città, impegnandoci a garantire definitivamente che lo zapata non sarà mai uno spazio asservito a qualsiasi logica di potere politico, economico o commerciale. Il centro sociale sarà sempre un luogo libero e aperto a tutti i cittadini antifascisti di Genova, perchè siamo contro ogni discriminazione e quindi contro chiunque faccia dell’esclusione e della sopraffazione la propria visione della società.

 

Questa mattina non siamo qui a regolarizzare o normalizzare le lotte e le idee che animano e animerammo la vita del centro sociale, regolarizziamo uno spazio fisico e le mura conquistate con la pratica dell’occupazione che oggi come allora, resta un mezzo e non un fine. Occupazione che saremo pronti a rifare per ottenere ciò di cui ancora abbiamo bisogno.

Pagheremo un affitto perchè lo Zapata non sia mai un peso per la collettività di cui facciamo parte, ma un bene comune, una risorsa per resistere ed autorganizzarsi, per prefigurare e praticare una società diversa, fuori dai meccanismi e dal pantano di una politica supina ed impotente nei confronti di un economia che si fa governo delle nostre vite.

 

Questa mattina il Comune di Genova riconosce che la lotta di riappropriazione degli spazi sociali è giusta e legittima, e i Magazzini del Sale non potranno più essere sgomberati manu militari. Ma sappiamo anche che per difendere la nostra libertà e le nostre idee dovremo continuare a lottare in prima persona, perchè questa mattina ancora una volta la Storia insegna che solo la lotta paga.

 

Le compagne ed i compagni del Centro Sociale Emiliano Zapata

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