Genexpo, generatore di expoprecari
A fine Settembre la giunta comunale di Rho ha approvato una delibera con la quale autorizza la prosecuzione del progetto Genexpo. Abbiamo già parlato in precedenza di questo progetto, che rappresenta uno strumento con il quale giustificare le prestazioni lavorative gratuite imposte ai cosiddetti volontari che opereranno nel 2015 all’interno dei padiglioni dell’esposizione universale.
Il progetto si rivolge a giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni, con particolare riguardo ai giovani che hanno 16 anni nel 2013 e arriveranno al compimento della maggiore età in tempo per Expo. Il progetto precisa, altresì, che “i ragazzi in età scolare verranno coinvolti attraverso le scuole ma non agiranno esclusivamente come gruppo classe, quanto piuttosto come rappresentanti di una fascia di età sensibile”. Nella logica del progetto i giovani rivestiranno “un ruolo da protagonista (attraverso attività lavorative o volontaristiche) nell’organizzazione dell’evento e che potrà e dovrà usufruire delle sue ricadute successive”. È palese il tentativo di creare un profilo precario da mettere a lavoro nei padiglioni di Expo.
Tra l’altro, sarebbe curioso sapere perché si parla solo a ridosso di un evento di 6 mesi di tematiche pure importanti legate alla sostenibilità ambientale e alle produzioni agricole locali, mentre da anni ormai assistiamo alla continua cementificazione del territorio lombardo e, in particolare, di importanti parchi come il Parco Agricolo Sud.
Insomma, Genexpo affronta senz’altro temi che meritano attenzione, ma che contestualizzati in quello che è Expo 2015, con le ruspe che lavorano a pieno ritmo per innalzare i padiglioni su un’area di un milione di metri quadrati in precedenza agricola, suonano un po’ come una giustificazione ideologica in senso mistificatorio del grande evento.