La grecia brucia. E’ solo l’inizio. Video: Scontri davanti al parlamento ad Atene

Dopo qualche mese in cui non se ne sentiva parlare A? ritornato di attualitAi?? il fuoco greco.
Titoloni sui giornali, immagini coreografiche di molotov contro reparti di polizia nello stupore e quasi compassione dei giornalisti italiani. SAi??, compassione, perchAi?? invece che unai??i??analisi su quello che sta succedendo e su quanto dobbiamo sentirci vicini, quello che traspare A? il ai???guardate quei poverini, come gli A? andata maleai???.

Ma la Grecia non A? “poverina”, A? povera e brucia. E come darle torto.

Si respira aria di miseria, lo si vede nelle strade.

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I senzatetto sono un numero impressionante e anche la centralissima piazza Syntagma (quella del parlamento e delle immagini televisive) A? casa di alcuni di loro.

I lavoratori licenziati riescono anche a riorganizzarsi e occupano stabili, cercano una casa, costruiscono contropotere e alternative a uno Stato che spaventato dal suo futuro, si nasconde nelle vesti dei MAT (i celerini). (E questa, anche se nessuno lo dice, A? un altro lato della medaglia, perchA? in tempo di crisi, investire in ai???sicurezzaai??? riceve l’approvazione della gente, spaventata di perdere quel poco che gli A? rimasto. Fondi e investimenti sono dunque investiti nel corpo di polizia, andando a raccogliere tutti i giovani senza futuro dei vari paesi grechi).

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In questo contesto, si sta consumando uno dei piA? grandi abusi dellai??i??era moderna.
Con lai??i??approvazione delle norme di austerity di ieri, A? stata decretata la vendita della Grecia alle banche.

Questa A? stata lai??i??ultima umiliazione, la dimostrazione che sono pronti a dare tuttoe ancora di piA?.

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Si A? arrivati alla costatazione che il potere politico di uno stato non conta assolutamente niente rispetto ai poteri finanziari globali.

Non sono piA? i soliti ai??i?? caprio espiatorio Black Block: ad infiammarsi A? un popolo intero.

Centinaia di migliaia di persone in piazza Syntagma ieri ad Atene a far sentire la propria Rabbia, perchA? di questo si parla, contro le ennesime e gravose condizioni imposte dalla Troika.

Le condizioni dettate dall’Unione Europea, in particolare da Francia e Germania, stanno mettendo in ginocchio un intero paese che si trova nella condizione di vendere grossa parte dei patrimoni pubblici per salvare le banche.

C’A? il solito richiamo all’ emergenza, dichiarazioni di catastrofi imminenti (Papademos che dice : ai???Siamo al punto zeroai??? o la Merkel che parla di ai???rischi incalcolabili su tutta lai??i??Unione Europeaai??? in caso di default greco) e in nome del salvataggio nazionale, imposizione di misure di austerity sempre piA? soffocanti.

Un piano che anche in Italia abbiamo imparato a conoscere (vd. Monti&Pensioni) e che in Grecia ormai conoscono a memoria.

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Peccato.

La catastrofe A? giAi?? in atto.

Il grido greco di ieri A? un grido di vera disperazione ed esasperazione di un intero paese che non riesce letteralmente a continuare a reggere le gravi misure dei poteri finanziari.

Quello che sta avvenendo in queste ore ad Atene A? una vera e propria rivolta popolare, nonostante la stampa mondiale ed italiana stia facendo fatica a chiamare cosAi?? ciA? che accade.
La guerriglia A? diventata di tutti.
Non piA? solo i numerosi gruppi di Exarkia, non piA? solo il KKE o i sindacati (tutte forze che non si fronteggiano piA?, ma lottano uniti), ora lai??i??intera popolazione civile A? incazzata.

Sicuramente adesso si calmerAi?? tutto, la finanza sa essere furba. Lo spread scenderAi??, sembrerAi?? di aver adottato la soluzione giusta, ci convinceranno che quelle norme hanno quasi salvato lai??i??Europa, poi tra qualche mese (o anche di meno) unai??i??altra situazione emergenziale, e unai??i??altra manovra ai???indispensabileai???.
Il default spaventa, e ormai sembra essere diventato un dibattito reale e non piA? una teoria lontana. Si parla di ritorno alla dracma, di rischio di default a catena, dello sbriciolarsi di quello che A? stato una moneta fittizia piA? che reale quale lai??i??Euro.
Attenzione.

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Inanzitutto bisogna capire da dove nasce questa crisi, ed essere in grado di non farsi prendere dallai??i??emergenzialitAi?? della situazione.

Bisogna essere in grado di rinunciare alla finanza, e di distruggere la spada di Damocle che sta ondeggiando sullai??i??europa.

Bisogna far si che ai???Noi il debito non lo paghiamoai??? sia ben piA? di uno slogan, ma sia una direzione in cui muoverci, bisogna distruggere lo ai???scheme Ponziai??? (pagare debito con altro debito) che ha creato la bolla odierna.

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Non si puA? perA? arrivare a una situazione di insolvenza dallai??i??oggi al domani.

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Serve prima di tutto capire dove nasce il debito che poi non riusciamo a pagare, e bisogna farlo in modo capillare.

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Senza una reale conoscenza del debito, A? difficile sia negoziarne una ristrutturazione che arrivare a un completo rifiuto. Tutti gli ambiti di spesa devono essere esaminati, e i dati di spesa resi pubblici, perchA? bisogna indagare non solamente come si A? formato il debito, ma come viene gestita la spesa pubblica.

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Bisogna distruggere quelle situazioni di clientelarismo presenti in grecia come in diverse zone dai??i??Italia, eliminare le grandi opere inutili, i grandi appalti truccati e milionari, rivalutare territori, risorse e saperi.

Bisogna ristrutturarsi prima di ristrutturare il debito.

Un mondo diverso non A? piA? possibile, A? necessario.

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