Comunicato di solidarietà al Lambretta – Reality Shock
Senza decenza e senza vergogna stamattina Aler e Regione Lombardia hanno ottenuto, dopo settimane di pressioni politiche, lo sgombero dello spazio sociale Lambretta. Forti della potente legittimazione politica offerta dalla ‘ndrangheta e dai soldi pubblici rubati a piene mani, i governanti lombardi hanno ordinato (e pedissequamente le forze dell’ordine hanno eseguito, fedeli al loro ruolo di ammortizzatori delle lotte sociali contro la crisi) lo sgombero di uno spazio che aveva riempito di progetti e socialità un luogo lasciato per anni all’abbandono e al degrado. Uno spazio che ospitava diversi studenti precari, incapacitati dalla crisi e dalla speculazione ad esercitare il loro diritto di vivere e abitare la loro città in condizioni dignitose e fuori dal ricatto rapace del neoliberismo. Uno spazio che ha dimostrato come sia possibile mettere in pratica la riappropriazione delle ricchezze e dei beni pubblici per renderli comuni, contro le violente logiche di profitto e rendita che rapinano ogni giorno le nostre vite.
Nello stesso spazio è stato possibile per precari e studenti produrre socialità e confronto, organizzare iniziative e costruire conflitto sociale contro la crisi, la devastazione ambientale delle grandi opere inutili, la corruzione che continua a saccheggiare diritti e beni comuni.
I mafiosi e i loro sgherri credono di essere riusciti a sgomberare tutto ciò, ma forse non si sono resi conto che hanno sbagliato a fare i conti. Come ha dimostrato l’immediata reazione spontanea di cittadini e compagni, il progetto Lambretta, come ogni spazio sociale, non vive solo delle sue mura, ma della sua forza e della sua determinazione. Lambretta troverà un’altra casa, troverà altre cento case ovunque voglia, così come faremo tutti nei nostri territori per resistere alla rassegnazione sociale e continuare a produrre sovversione dell’esistente.
Complici dei compagni del Lambretta,
Reality Shock – Padova
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