ILVA – Il governo tace e i sindacati proclamano lo sciopero per l’11 Settembre

I lavoratori e i sindacati dell’ILVA dal 6 Agosto aspettano una risposta da parte del Governo rispetto al negoziato e alla valutazione di legittimità da parte del ministero della gara per l’aggiudicazione del gruppo Ilva.
Lunedì 27 agosto i sindacati dei metalmeccanici di Cgil, Cisl, Uil e Usb  hanno sollecitato, con una lettera al vicepremier Luigi Di Maio, l’intenzione di partire con la mobilitazione se non ci fosse stato un incontro tra le parti. Ad oggi non hanno ancora avuto risposta, per questo motivo hanno proclamato uno sciopero per l’11 Settembre in  tutti gli stabilimenti Ilva per protestare contro la mancata convocazione da parte del governo.

I lavoratori chiedono un’incontro urgente per conoscere qual è, nelle intenzioni dell’esecutivo, il futuro delle acciaierie a un mese dell’esaurimento della cassa.
Dopo i pareri richiesti ad Anac e Avvocatura di Stato gli affari si complicano: entrambe concordano sul fatto che la gara per l’assegnazione vinta da ArcelorMittal è stata viziata, ma non ci sono gli estremi per annullarla. Sulla scia delle due dichiarazioni Di Maio aveva parlato di “delitto perfetto” e ha affidato al ministero, guidato da Sergio Costa un’ulteriore verifica delle scadenze intermedie del piano ambientale propagate nel corso della gara.
Ma per i lavoratori il tempo è scaduto. I metalmeccanici di Fiom, Uilm, Fim-Cisl e Usb rivendicano tutele e garanzie per tutti gli attuali dipendenti (13.700) alla fine del piano industriale.
Tra incentivi all’esodo e pensionamenti, ballano circa 1.500 posti di lavoro.

Di Maio e Salvini dimostrano ogni giorno che passa di essere il governo del fallimento.
Il loro urlo di battaglia è “Pima gli italiani” ma nemmeno in questo caso si dimostrano all’altezza.

Solidarietà ai lavoratori.

 

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