L’astronave di Bertolaso «ruba» i medici agli ospedali lombardi
L’Ospedale in Fiera ruba i medici ai nosocomi lombardi in crisi. Nulla possono i resoconti trionfalistici sull’attività dell’hub contro le polemiche sull’Astronave di Guido Bertolaso, allestita a marzo al Portello di Milano. Un’odissea senza fine degna di un progetto nato con scopi diversi rispetto alle attese. In principio non c’erano pazienti. Dal 21 ottobre, quando la Regione Lombardia ne ha annunciato la riapertura dopo la «pausa estiva», il problema costante è stato la mancanza di personale. A rendere difficile il reclutamento certamente la mancanza di pianificazione (e assunzioni) da parte del Pirellone.
Raggiunto l’accordo con l’Intersindacale medico-sanitaria per i trasferimenti tra ospedali – intesa arrivata solo dopo la minaccia dello stato di agitazione da parte di anestesisti e rianimatori – ci si è resi conto che di medici non ce n’erano comunque abbastanza. Una delibera regionale assegna infatti a ciascun posto letto 1 medico e 3 infermieri, con una turnazione possibile di 12 ore. Ieri il dottor Nino Stocchetti, direttore del modulo di Fiera affidato al Policlinico, ha spiegato che ai 60 posti già attivi, ne verranno aggiunti altri 30 entro sette giorni. Una cifra monstre se si pensa che il personale sanitario finora necessario è stato sottratto ad altre strutture.
L’esempio più lampante e la prova che la coperta sia rimasta corta, nonostante i toni di giubilo, è l’Ospedale San Gerardo di Monza, al quale è stato affidato un modulo da 14 letti in Fiera. Qui 340 operatori sanitari, tra medici e infermieri, risultati positivi sono in quarantena. Quelli rimasti devono occuparsi di circa 450 pazienti Covid, di cui 35 in terapia intensiva. A questo, si aggiunge che una parte di loro – i numeri restano ancora vaghi e non sono state diffuse tabelle ufficiali – è stata trasferita in Fiera: circa 14 medici e 40 infermieri. Che la «macchina» continui a non funzionare è un fatto: tra i corridoi del Pirellone i malumori sono sempre più palesi. Anche tra gli insospettabili. Nel frattempo si prepara il ritorno dalla scuderia Formigoni di una vecchia conoscenza della Sanità lombarda: Carlo Lucchina potrebbe essere il supercommissario che affiancherà Gallera.
di Francesca Del Vecchio
da il Manifesto del 13 novembre 2020
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