Mario Draghi e i sette nani

In politica come nella vita non si può avere tutto, e a qualcosa bisogna rinunciare. ‘Mario Draghi, il Governo, i Principi’, la maggior parte dei partiti italiani ha scelto di fare a meno dei Principi. Come sempre, i partiti hanno posto l’accento sul bene comune, sulla salvezza dell’Italia. Stringersi a coorte, nei momenti difficili, é una cosa fondamentale. Lo dice da sempre il Presidente della Repubblica, e la cosa fondamentale, ovviamente, é la larga partecipazione dei partiti, tutti in prima fila, senza remore. Per questo é importante aver scelto l’uomo giusto per guidare il Governo della Nazione. Un uomo conosciuto a livello internazionale e soprattutto nelle stanze del potere europeo. Un tecnocrate di alto livello, e non un politico dell’ultima ora come siamo abituati a vedere alla televisione, di quelli che si usurano in fretta. Mario Draghi é un uomo temprato, perfetto, accompagnato da una solida fama. Si porta dietro anche una nomea poco raccomandabile per quello che riguarda la crisi greca del 2010, ma non importa, non si può avere tutto!

La Ragione politica che tesse gli avvenimenti dei paesi europei, cerca di mettere ordine al pasticcio che hanno combinato i partiti italiani; governo giallo-verde, governo giallo-rosso, governo-dei-responsabili. Il mondo non é fatto solo di divertenti illustrazioni, grazie tante. Ora torniamo in fretta ad un governo serio. E se i partiti convergeranno, in fondo dimostreranno di non essere così diversi l’uno dall’altro come hanno tanto decantato o voluto apparire.

Tutti i giochi sono stati fatti. Da mesi filtrava insistente la voce della discesa in campo di Mario Draghi, anche l’emergenza sanitaria reclama un’azione risoluta come pure la futura gestione dei miliardi del Recovery Plan, e da ultimo, il Presidente della Repubblica ha sancito l’impossibilità di formare una maggioranza in Parlamento da parte dei partiti.

Non é tempo di eresie. Anche Matteo Salvini si mette a disposizione di Mario Draghi alla stessa velocità di Beppe Grillo. Dimenticate le feroci critiche sulla politica dell’Unione Europea e della Bce, Matteo Salvini si appella alla condivisione, quella che si trova quando c’é la volontà di farlo. Ma resta un grande dubbio, lui ci credeva davvero a quello che diceva?

La politica é fatta di personaggi ed occasioni, però attraverso la regia dei media la vediamo come una trama nuova. É la solita storia. Il Potere rimastica se stesso e si reinventa. Tutto qui.

* immagine in copertina da IG di TVBOY

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Una risposta a “Mario Draghi e i sette nani”

  1. Marie Antoinette ha detto:

    Le favole nascono per i bambini, ma per significati e simbologie, nascoste o sottintese che contengono, sono più adatte ad essere interpretate da un pubblico di adulti, che ne dovrebbero comprendere appieno i messaggi contenuti.

    La ‘favola italiana’, di cui i lettori sono il popolo (bambino), non è da meno, ci viene raccontata tutti i giorni dai figuranti (adulti): politici, economisti, financo scienziati, attraverso il tam tam di giornalisti, più o meno, ma pur sempre, accondiscendenti.

    L’articolo apre il sipario della “scena” smascherando i personaggi che la compongono e svelandone il vero significato con chiarezza, competenza, senza seguire il politicamente corretto e con un tono non privo di ironia sferzante.

    Speriamo che il bambino abbia capito!

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