Per Fausto e Iaio – Parole e musica

18 marzo, un anno fa…era l’inizio del lockdown.
Per la prima volta, non abbiamo potuto ricordare Fausto e Jaio come avremmo voluto…
Questo anno di Pandemia ha cambiato profondamente le nostre vite, molti intorno a noi ci hanno lasciato e noi abbiamo visto mutare anche le nostre esistenze.
Siamo stati privati anche della musica, del teatro, degli spettacoli e della scuola: in altre parole, siamo stati privati della Cultura, principale antidoto contro il fascismo.
La chiusura e la fragilità di molte attività ci hanno pure costretto sull’orlo di una crisi anche economica, della quale non si conoscono ancora i confini e le possibilità di recupero.
Gli avvicendamenti di governo…pur nell’apparente omologazione dei consensi ci hanno restituito figure “politiche”, che pensavamo destinate a non riapparire.
18 marzo 1978 alle soglie della primavera…
Fausto e Jaio diciottenni venivano uccisi da un commando fascista.
La strategia della tensione, da Piazza Fontana fino a Fausto e Jaio, un lungo filo nero: treni saltati, stragi di stato, galera, torture, esilio, eroina, dittature e morte civile ci hanno strappato, letteralmente, le nostre facce, violentato le nostre canzoni e sparato ai nostri sogni.
Dal Cile a Fausto e Jaio il passo è stato breve!
Hanno voluto cancellare popoli, culture ed annientare un’intera generazione di giovani, che lottava in tutto il mondo per un mondo nuovo.
Televisioni, radio, giornali, internet e smartphone hanno poi creato le nuove facce, i nuovi bisogni, la nuova falsa coscienza > la nuova droga.
Il nostro simile è diventato il nemico e il nuovo razzismo ci penetra in continuazione (dilaga).
La Resistenza svilita-riletta-rivista-corretta-imbrattata dallo stesso nemico, che credevamo sconfitto.
Siamo morti decine di volte: alla stazione di Bologna, al G8 di Genova…
Questo mondo non ci appartiene:
ci avvelenano l’aria-desertificano le foreste.
In nome del progresso architettonico, ci rifilano dei boschi-verticali salvo poi restituirci degli alberi orizzontali.
La Pandemia è ancora tra di noi e vedremo come andrà’ la campagna vaccinale, soprattutto qui in Lombardia, visto l’inettitudine della gestione sanitaria della Regione…
Mentre dobbiamo ringraziare l’intraprendenza e la qualità di molte brigate volontarie ed organismi autorganizzati.
18 marzo 2021 usciamo dal torpore di questo inverno interminabile. SVEGLIAMOCI E’ PRIMAVERA! perchè è la nostra stagione come tutte le altre.
Nel 1978 avremmo detto con Fausto e Jaio: VOGLIAMO TUTTO.
Riprendiamoci la vita,
la terra, la luna e l’abbondanza.
Forse, se riprendessimo a sognare, sarebbe un bene per tutti.

 

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *