Referendum: eutanasia e cannabis, doppio no della Corte Costituzionale
Niente referendum nella primavera 2022 sull’eutanasia legale e la cannabis legale, sottoscritti in piena estate da poco meno di due milioni di cittadine e cittadini italiane e italiani.
A deciderlo la Corte Costituzionale. Sul fronte eutanasia, dichiarato inammissibile il quesito proposto poiché – questa la motivazione – “non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana”. Esultano le gerarchie ecclesiastiche e i cosiddetti “pro-life” (sic…) che vedono accolte le loro critiche dalla Consulta, mentre c’è grossa delusione nei promotori, soprattutto l’ Associazione Coscioni, con Marco Cappato che però invita ad uscire “dalle condizioni psicologiche dell’accaduto. Non è il dolore la reazione giusta perché questa azione va avanti” e si dice più preoccupato, “per lo stato di salute della democrazia italiana” ricordando che il Parlamento “non ha al proprio interno il consenso per andare avanti e che quindi rimane la disobbedienza civile e la lotta dei singoli malati che anno dopo anno, con la fatica delle proprie sofferenze personali, stanno aprendo” la strada “ai diritti nel nostro Paese”.
Ai nostri microfoni il commento di Rocco Berardo, dell’associazione Luca Coscioni, raggiunto nella mattinata di mercoledì 16 febbraio.
Le valutazioni anche dell’avvocato e docente di diritto costituzionale all’Università Statale di Milano, Vittorio Angiolini, già legale della famiglia di Eluana Englaro.
Il giorno dopo la bocciatura, il presidente della Camera, Roberto Fico annuncia che “”Domani pomeriggio (giovedì 17 febbraio) alla Camera proseguirà l’esame della proposta di legge sul fine vita. Si inizieranno a votare gli emendamenti. Bisogna andare fino in fondo, perché il Parlamento ha il dovere morale e politico di approvare una legge che il Paese attende”. Una legge però, quella in Parlamento, giudicata pesantemente lacunosa dall’associazione Luca Coscioni.
CANNABIS – Dopo quello sull’eutanasia legale, sottoscritto da oltre un milione di persone, la Corte Costituzionale ha bocciato anche il quesito sulla cannabis legale, con le oltre 600mila firme raccolte a tempo di record dalla campagna “Meglio Legale”. A dirlo il presidente della Corte, Giuliano Amato, che ha usato parole dure: “Il referendum – ha detto – non era sulla cannabis, ma sulle sostanze stupefacenti. Si faceva riferimento a sostanze che includono papavero, cocaina, le cosiddette droghe pesanti. E questo era sufficiente a farci violare obblighi internazionali”.
Il commento di Marco Perduca, presidente del Comitato promotore del referendum antiproibizionista.
GIUSTIZIA – Giudicati invece ammissibili 5 dei 6 referendum sulla giustizia promossi dai Radicali e dalla Lega. Sono quelli relativi a separazione delle carriere tra giudici e pm, la limitazione delle misure cautelari ai casi gravi, l’incandidabilità per i condannati come stabilito dalla legge Severino, la valutazione dei magistrati anche da parte degli avvocati e le modalità d’elezione del CSM. Bocciato invece quello sulla responsabilità civile diretta dei giudici.
da Radio Onda d’Urto
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