MilanoCittàAperta: 5 anni di narrazioni fotografiche indipendenti

Foto di Piero Raffaelli

Foto di Piero Raffaelli

Cinque anni di narrazioni fotografiche indipendenti, di pubblicazioni, di mostre, di laboratori, di incontri. Al suo quinto compleanno Miciap festeggia con una mostra alla Fabbrica del Vapore, ma come è nata questa avventura?

MilanoInMovimento incontra Nicola, uno dei fondatori del progetto.

Ciao Nicola, partiamo dal nome, perché Miciap?

Miciap è l’acronimo di MilanoCittàAperta. Sappiamo che a qualsiasi persona che conosce un po’ il dialetto milanese, fa sorridere. Nessun problema. Il progetto nasce e si nutre di Milano quindi contiene fin dal suo nome una piccola parte, un po’ criptica, molto meneghina (anche se quello che pensano tutti leggendo l’acronimo, in realtà non è vero, perché in dialetto si direbbe un po’ diversamente).

Miciap è anche ricerca: che cosa avete scoperto di Milano e di chi la abita in questo primo, intensissimo, lustro di lavoro?

5 anni è un periodo di tempo molto lungo, sopratutto quando sono i primi 5 anni di vita di un progetto. E’ il banco di prova. L’idea è buona, ma regge o non regge? MilanoCittàAperta ha retto e ne siamo felici. Abbiamo scoperto tantissime cose, tantissime storie. Proprio quello che cercavamo all’inizio: le narrazioni e i luoghi milanesi che troppo spesso sono coperti dalla nebbia e che bisogna riportare alla luce del sole. Viviamo in una città che si nasconde, molto timida ma che contiene al suo interno molto più di quanto si pensi.

Perché avete deciso di fare una rivista di fotografia online?

Perché non avevamo (e non abbiamo) soldi per uscire in libreria. Ci piacerebbe in futuro essere online e su carta. Ma la rivista online, in ogni caso, si può oramai considereare una pubblicazione a tuttti gli effetti, a volte anche più democratica della carta stampata. Si possono condividere le letture e le fotografie.

Che tipo di spazi avete attraversato in città?

Di tutto e di più. La nostra rivista non si chiude dietro un “certo tipo di fotografia” . Siamo deliberatamente eclettici. Quindi si possono trovare ricerche più formali accanto a storie di vita e reportage. Tutti i numeri della rivista – disponibili gratuitamente online – ci piace proprio definirli “un gigantesco archivio visivo (in fieri) della città di Milano” , che abbiamo costruito insieme a più di 100 fotografi collaboratori.

Gioie e dolori di fare parte di un progetto indipendente e autorganizzato…

E’ molto difficile portare avanti un progetto indipendente, oggi, in Italia. Il dialogo con le istituzioni va a singhiozzo e spesso l’interesse per i progetti che nascono dal basso è davvero scarso. In altri paesi europei esistono centinaia di agevolazione alle associazioni neocostituite, ai progetti di interesse artistico portati avanti da giovani. In Italia a volte è paradossalmente più semplice avere una contributo pubblico o privato se si è già ricchi e conosciuti. Un controsenso. Abbiamo avuto un aiuto dalla zona 8 del Comune di Milano e ne siamo molto felici, perché abbiamo incontrato persone serie che ci hanno ascoltato anche senza conoscerci prima.

Il problema però credo sia più in alto e più radicato in una certa mentalità italiana. Riassumendo in due parole “devi essere famoso perché io ti dia fiducia. non posso rischiare” ma così invece si rischia davvero di bypassare i contenuti, arrestandosi all’apparenza, vittime di una mentalità un po’ provinciale e paurosa.
Anche per questo abbiamo lanciato la nostra campagna di crowdfunding che potete conoscere bene a questo indirizzo http://www.kisskissbankbank.com/milanocittaaperta-5-anni-di-narrazioni-fotografiche-indipendenti 

Qualche anticipazione su quello che vedremo lunedì allo Spazio Polifemo?

50 bellissime fotografie, un pò di vino, i bravi musicisti del trio jazz the Gumbos …

Un po’ una domanda, e un po’ un augurio: MilanoInMovimento e Miciap si sono già incontrati a Macao, ai “Dialoghi sul giornalismo”, ripetiamo?

Torniamo a Macao per il compleanno di Miciap sicuramente fra ottobre e novembre. Ci piacerebbe parlare di come portare avanti un progetto indipendente, oggi in Italia. Facciamolo insieme!

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