Reddito per tutt@?Idee/spunti/riflessioni con Alex Foti
Milano in Movimento inaugura oggi una serie di appuntamenti settimanali di approfondimento sulla questione del reddito.
Proprio ieri SEL ha presentato una “proposta di legge sul reddito Minimo Garantito” alla camera. Avremo tempo per parlarne e fare le considerazioni del caso per ora si può dire che la proposta presentata sembra molto più rientrare nella logica dell’ammortizzatore sociale piuttosto che in un ottica di “ripensamento” dei rapporti economici e sociali, nonostante tutto sarebbe un passo avanti.
Come Milano in Movimento per ora preferiamo cercare di mettere a fuoco alcune questioni più generali, provare a fare chiarezza e mettere a confronto posizioni diverse.
Convinti che in qualche maniera la discussione che proponiamo farà considerazioni indirette sulla proposta di SEL.
Abbiamo formulato alcune domande a cui abbiamo chiesto di rispondere.
Le domande adesso noi le rendiamo pubbliche e chiunque abbia voglia di portare il suo contributo è invitato a farlo e mandarci le sue risposte via mail a milanoinmovimento@gmail.com
A) Che cos’è il lavoro?se per lavoro s’intende lo scambio fra prestazione (qualunque essa sia) e salario, il lavoro è un bene comune?
B)Cos’è e quando nasce l’idea del redditto di cittadinanza?
C)Redditto di Cittadinanza e Welfare qual’è il loro rapporto?Se le spese per l’affitto, il mutuo, la sanità, l’istruzione sono tra le voci più pesanti nel bilancio familiare medio, perché non spingere su una riforma del welfare che non preveda solo tagli e privatizzazione, su un piano case come si deve, su sistemi sanitario e d’istruzione accessibili e per tutti, anziché sul reddito?
D) Introdurre un welfare state basato sul redditto di cittadinanza può essere un modo per uscire dal paradigma finanziario neo liberale? Il reddito di cittadinanza ha a che fare con l’anticapitalismo?il reddito potrebbe dare respiro/incentivare/stimolare la cooperazione sociale e quindi la creazione di un’economia non fondata esclusivamente su costrizione e profitti?
E) Oltre a questioni economiche il redditto di cittadinanza quale altre contraddizioni e questioni apre nelle politiche di un paese?
F) Come cambierebbero i processi produttivi nel caso in cui un reddito di base incondizionato fosse elargito? saremmo ancora di fronte a devastazioni ambientali come, ad esempio, quella tarantina ad opera dell’ILVA? il reddito è quindi strettamente connesso alla possibilità di mettere in piedi un’economia sostenibile?
G) Esistono esperienze reali di Redditto di Cittadinanza in Italia e/o Europa? Qualcosa che si avvicina a quello che tu intenti con quel concetto?
H) Come cambierebbe nel concreto la tua vita con il Reddito di cittadinanza
I)La rivendicazione di un reddito svincolato dalla prestazione lavorativa non è un tema nuovo nelle discussioni dei movimenti. Cosa rende attuale tale lotta al giorno d’oggi? Il reddito può essere terreno di ricomposizione all’interno dei movimenti?
L) Il reddito è redistribuzione: chiedere redistribuzione del profitto incide su proprietà dei mezzi di produzione, speculazione finanziaria, contraddizioni del mercato globale?
E’ arrivato però il momento di leggere un po’ di risposte e far partire la discussione sulle pagine di Milano In Movimento.
Oggi iniziamo da quelle che ci ha inviato Alex Foti. Buona lettura.
Alex Foti, bocconiano e no global, ha compiuto studi postuniversitari in storia e scienze sociali alla New School for Social Research e alla Columbia University di New York. È autore di diversi saggi, tra cui Anarchy in the EU. Movimenti pink, black, green in Europa e Grande Recessione (2009). Attualmente è editor di MilanoX, sito di «news & eventi eretici».
A) Che cos’è il lavoro?se per lavoro s’intende lo scambio fra prestazione (qualunque essa sia) e salario, il lavoro è un bene comune?
il lavoro è rinuncia al proprio tempo in cambio di un salario. Questo scambio è coatto, nel senso che sono libero di lavorare o di crepare di fame. quindi il lavoro è all’origine innanzitutto sfruttamento. Il lavoro è poi un diritto costituzionale (in italia, ma anche nel resto dei paesi UE). Al momento non è certo un bene comune, ma una quasi-rendita dei lavoratori ancora garantiti dal sistema fordista. Io comunque non sono per il rifiuto del lavoro e non vedo il reddito di base in quest’ottica. Penso invece che una persona debba essere attiva nella società per saldare il debito che ognuno di noi ha con il legame sociale che consente a chiunque di vivere, produrre e comunicare.
Insomma il reddito di base non è per non fare un cazzo ma per sbattersi per gli altri e/o per un progetto in comune con altri.
Quindi se anche non si lavora per un salario c’è moltissimo lavoro da fare per rimediare ai danni sociali e ambientali prodotti dal neoliberismo. Questo tipo di lavoro ha le caratteristiche di peer-produced common good, nel senso che non è né privato né gerarchico né pubblico.
B) Cos’è e quando nasce l’idea del redditto di cittadinanza?
Il primo a valutare l’idea di un reddito minimo fu Nixon che chiedeva al liberal Moynihan di stendere un rapporto su come risolvere la crisi d’integrazione che conteneva quella proposta. Nixon sperava così di scongiurare altri riot neri come quelli di Newark e Detroit. Dagli anni ’80 a fronte della comparsa della società dei due terzi in Europa inizia il lungo dibattito sul reddito di cittadinanza come rimedio alla crisi del welfare a fronte della prima ondata di disoccupazione industriale e giovanile (deindustrializzazione). Sarà Van Parijs a metà degli anni ’90 a dare una sistemazione teorica inattaccabile anche dall’economia neoclassica (il paradigma teorico neoliberista).
E’ in quel momento che i movimenti europei fanno propria la rivendicazione del basic income che animerà le lotte sindacali e precarie nel decennio a venire. Di fatto, anche se non incondizionato come lo vorrebbero i libertari sociali, il reddito minimo esiste in quasi tutti i paesi UE, anche se non in Italia. Come il salario minimo e l’orario massimo per legge, ha sempre incontrato l’ostilità della CGIL e degli altri sindacati confederali. Solo la FIOM recentemente ha accettato la tesi del reddito minimo garantito, purché prima si rifinanzi la cassa integrazione straordinaria. Si ha comunque l’impressione è che dovendo scegliere fra reddito e cassa, anche la FIOM sceglierebbe la seconda.
C) Redditto di Cittadinanza e Welfare qual’è il loro rapporto?Se le speseper l’affitto, il mutuo, la sanità, l’istruzione sono tra le voci più pesanti nel bilancio familiare medio, perché non spingere su una riforma del welfare che non preveda solo tagli e privatizzazione, su un piano case come si deve, su sistemi sanitario e d’istruzione accessibili e per tutti, anziché sul reddito?
Il welfare fordista che erogava salario indiretto nelle forme ricordate nella domanda è finito e anche all’apice della sua influenza escludeva ampie categorie sociali. Il discorso è che il welfare è ancora legato al lavoro a tempo indeterminato che è ormai una forma residuale di inquadramento contrattuale. La norma è il precariato, il che porta all’assenza di welfare. Di sicuro, il reddito minimo garantito (chiamiamolo anche sussidio universale d’inoccupazione) sostituisce ogni altro trasferimento sociale diretto (pensioni incluse). Casa, istruzione, sanità restano diritti sociali fondamentali che il basic income non può sostituire, a meno di non avere un modello liberale alla UK per cui c’è il sussidio e la sanità pubblica, ma il resto te lo devi comprare sul mercato e il sistema educativo riproduce le disuguaglianze sociali. Diversamente, oggi in Italia è fondamentale istituire un reddito di continuità cui possano automaticamente accedere disoccupate/i e precari/e per far saltare il sistema corporativo di disugualianze che ha ridotto le generazioni X+Y+Z alla povertà.
D) Introdurre un welfare state basato sul redditto di cittadinanza può essere un modo per uscire dal paradigma finanziario neo liberale? Il reddito di cittadinanza ha a che fare con l’anticapitalismo?il reddito potrebbe dare respiro/incentivare/stimolare la cooperazione sociale e quindi la creazione di un’economia non fondata esclusivamente su costrizione e profitti?
Il reddito di base è una condizione necessaria innanzitutto per rilanciare la domanda e uscire dalla Grande Recessione. In questo senso va contro il neoliberismo. E’ una misura di redistribuzione che riduce lo sfruttamento. Più che anticapitalista è postcapitalista se riesce a incentivare l’utilizzo sociale del sussidio individuale. Per esempio si può pensare a un aumento della somma erogata qualora l’individuo decida di mettere i propri sforzi in comune con altre persone a fini sociali, culturali, ambientali. Può favorire l’emergere di un’economia solidale e partecipativa.
E) Oltre a questioni economiche il redditto di cittadinanza quale altre contraddizioni e questioni apre nelle politiche di un paese?
Diminuisce la ricattabilità aumentando il salario di riserva al quale sono disposto a lavorare. Se c’è un reddito minimo di 500 euro al mese, poniamo, è più facile che un salario minimo di 10 euro l’ora sia sostenibile (nel senso che non ci sarà nessuno disposto a vendersi per meno). Diminuisce il potere dei datori di lavoro. Comunque credo bisogna essere cauti nell’attribuire ogni qualità salvifica al reddito minimo. Una misura anticrisi contro l’aumento della disugualianza. Una mossa di sinistra contro l’austerità neoliberista. Ma non certo la panacea che fa saltare il sistema finanziario europeo o l’ordine capitalista globale.
F) Come cambierebbero i processi produttivi nel caso in cui un reddito di base incondizionato fosse elargito? saremmo ancora di fronte a devastazioni ambientali come, ad esempio, quella tarantina ad opera dell’ILVA? il reddito è quindi strettamente connesso alla possibilità di mettere in piedi un’economia sostenibile?
Il reddito di base è un trasferimento pubblico e in quanto tale non influenza la scelta delle tecniche di produzione (la loro intensità carbonica se vogliamo). Nella misura in cui gli ecologisti fanno propria la rivendicazione, al pari di molti socialdemocratici che già l’hanno fatto, può essere parte di una trasformazione dell’economia in senso ambientalista. Tuttavia nulla a priori può garantire che i soldi del reddito di base (cittadinanza non mi piace, perché il reddito bisogna darlo anche agli immigrati) non vengano spesi in prodotti ecocidi invece che finanziare attività di recupero ambientale.
G) Esistono esperienze reali di Redditto di Cittadinanza in Italia e/o Europa? Qualcosa che si avvicina a quello che tu intenti con quel concetto?
H) Come cambierebbe nel concreto la tua vita con il Reddito di cittadinanza
I)La rivendicazione di un reddito svincolato dalla prestazione lavorativa non è un tema nuovo nelle discussioni dei movimenti. Cosa rende attuale tale lotta al giorno d’oggi? Il reddito può essere terreno di ricomposizione all’interno dei movimenti?
La disoccupazione e la precarietà giovanili di massa prodotte dalla crisi scatenata dalle grandi banche internazionali e scaricata sulle popolazioni attraverso la politica dell’austerità. Oggi il reddito minimo è una misura che mette in tasca alle persone soldi da spendere che fanno ripartire l’economia invece di dare fiumi di euro a costo zero alle banche che poi non li prestano e che quindi prolungano la crisi (vedi attuale politica della BCE).
L) Il reddito è redistribuzione: chiedere redistribuzione del profitto incide su proprietà dei mezzi di produzione, speculazione finanziaria, contraddizioni del mercato globale?
basic income is no tobin tax.
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