1 giugno 2018: Aggiornamenti sul conflitto siriano

Aggiornamenti sul conflitto siriano.

Entro una settimana dovrebbe ripartire l’operazione nella provincia di Deir Zor, con l’assalto finale delle ultime zone sotto controllo dello Stato Islamico.
L’operazione è ferma da più di una settimana a causa delle brutte condizioni meteorologiche con tempeste di Sabbia quasi quotidiane e per il Ramadan, praticato dalla maggior parte dei compagni arabi delle Sdf. Intanto Assad in un’intervista dichiara che loro sono pronti al dialogo con la confederazione della Siria del Nord, ma che la confederazione non vuole dialogare e che il problema principale della Siria sono le Sdf e quindi l’esercito siriano le pronto ad usare la forza per riprendere il controllo delle aree gestite dalle Sdf.
Su Mambij, la Turchia, afferma di aver trovato un’accordo con gli USA per il completo ritiro delle Sdf, subito dopo sono stati smentiti sia dagli USA che dal portavoce delle Sdf, il 4 giugno ci sarà un’incontro tra il primo ministro turco e il segretario generale statunitense in cui si discuterà di Mambiji, ovviamente USA e Turchia cercheranno di trovare un’accordo sulla città, prossimo obbiettivo dell’esercito turco, vista la presenza di soldati americani, come già successo per Afrin tra Turchia e Russia.

Dopo il 24 Giugno, data in cui si svolgeranno le elezioni nazionali turche, si vedranno le prossime mosse di Erdogan, in cui è possibile che dopo le elezioni e sopratutto dopo aver trovato un’accordo con gli USA, proceda con l’occupazione del Rojava, attaccando la città di Mambiji, dove due giorni fa sono avvenuti degli scontri a nord della città, tra l’Fsa e le Sdf.
Intanto la NATO, in una riunione tenutesi qualche giorno fa, dichiara che lo Ypg è un braccio del Pkk, questa dichiarazione è da vedersi come l’inizio del definitivo abbandono del supporto alle Ypg, da parte di membri Nato, visto che il Pkk è considerata un’organizzazione terroristica in più di 50 paesi.
Insomma quello che si prevede è che dopo la fine dell’operazione Deir Zor, supportata dalla coalizione internazionale, il Rojava rischia di essere attaccato sia dalla Turchia, che dopo Afrin vuole continuare le proprie manovre espansioniste e anche dal regime di Assad, prossimo alla vittoria contro i cosiddetti ribelli siriani dove dopo alcuni accordi sono stati fatti andare nelle zone sotto controllo turco, per rinforzare le fila dell’Fsa pronti ad attaccare Mambiji.
Non ci meraviglieremo se in futuro la Turchia e Assad attaccheranno ancora la rivoluzione, anche perché la cosiddetta coalizione internazionale, non è intenzionata a rimanere in Siria ha supportare le Sdf, come successo in Iraq in cui ufficialmente la coalizione ha dichiarato finite le operazioni contro l’Isis in territorio iracheno.
Questi gli ultimi aggiornamenti.
Silav û Rez Soresgeri.
Serkeftin Yan Serkeftin.
AZADI PACHINO
BOTAN SANDOKAN

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *