Expo 2015: La maschera si svela?

 

cropped-striscioneExpo 2015: Operai sulle gru, comitati per il decoro urbano, accordi per finanziare opere che non saranno nemmeno avviate, ristrutturazione del Duomo, padiglione USA, singoli superpotenziati che però non possono decidere proprio tutto tutto,  apertura di cantieri in città. Una settimana, questa di metà novembre, molto ricca di novità per il grande evento che affligerà Milano, il suo hinterland e l’Italia tutta.

Expo è vetrina e la metropoli vetrina non poteva non mettere in campo le sue armi migliori, spinte a suon di campagne stampa per patinare ancora di più l’investimento promozionale che muri, tram, metropolitane, pali della luce ecc ecc raccontano ogni giorno.

Andiamo per gradi. Mentre Milano in Movimento pubblica il suo articolo Italia 2015 il paese di Expo, a Cascina Merlata 8 operai salgono su una gru perchè mancanti di 4 mesi di stipendio. Solo a quel punto, con una velocità raramente vista, l’assegno agli operai è stato staccato dalla Società Cascina Merlata. A parte Radio Popolare e Milano X (e poi a seguire Milano in Movimento e Radio Onda D’Urto) nessuno ne ha parlato. Il volto pulito di Expo non può essere sporcato da 8 sudici operai che mendicano 4 miseri mesi di stipedio.

Andiamo avanti. Il 10 Novembre, domenica, il Corriere Della Sera racconta dell’importanza del Duomo per Expo. Ci racconta come ci siano sponsor pronti a pagare un nuovo importantissimo ascensore. Ci racconta di come Sala, uomo che concentra poteri speciali che nemmeno tutti gli X Men assieme possono vantare, sia sconcertato del fatto che la Soprintendenza abbia avanzato dubbi sulle possibili stonature dell’opera rispetto al complesso architettonico. I super poteri non possono nulla contro quel “no” e allora si mette in scena il mantra dell’opportunità economica in tempo di crisi facendo addirittura appello alla partecipazione dei cittadini… «Mi chiedo se ci si renda conto della posta in gioco e comunque sarebbe interessante riuscire a lanciare una sorta di sondaggio fra milanesi. per capire se un ascensore che porta alle guglie più turisti non possa essere considerato un valore aggiunto».

Abbiamo già parlato dell’accordo di stanziamento di diversi milioni di euro per opere legate ad Expo che non solo non saranno finite per il 2015, ma nemmeno saranno iniziate. Mercoledì abbiamo scoperto che, a parte la BreBeMi e la Linea 5, ben poco sarà realizzato per quel che riguarda la viabilità. Allo stesso tempo, Però, molti soldi saranno bloccati per decenni invece che investirli per di welfare, sociale e diritti.

Anche di questo troppo poco si è sentito e letto.

Ma le chicche non sono certo finite qui. Expo è vetrina e la metropoli vetrina doveva tornare in azione. Per ora non nel nome di Expo 2015 ma probabilmente si contano le ore che mancano prima che l’associazione antigraffiti inizi a perorare le sue battaglie con la scusa del grande evento. Adesso è solo strumentale alla logica Expo 2015, così la città deve essere patinata, bianca e senza altri messaggi se non la vacuità pubblicitaria e e ciò che viene controllato. La nuova frontiera del decoro urbano è inventarsi un modo affinchè sui pali di metallo non si possano mettere adesivi e volantini. Non è uno scherzo e no non nemmeno una parafrasi di Adrian Cronauer da Good Morning Vietnam quando dice “Ehi questo non è un test questo è solo Rock’n’Roll”. Cioè il test ci sarà sabato 16 novembre in corso Buenos Aires, ma di Rock’n’Roll non se ne sentirà. Almeno per ora sembrerebbe così. Qualcuno preferisce il grigiume, la ruggine e il tutto uguale ai colori, alla vita, alle diversità non controllabili. Tristezza.

Fortunatamente la metropoli non è solo omologazione e accettazione passiva di ciò viene imposto, così sempre sabato 16 alle 15.00 il Parco di Trenno e i comitati che si oppongo alla realizzazione di una delle opere ad Expo collegata, ovvero quella delle vie d’acqua, si riconvocheranno per continuare la mobilitazione iniziata settimana scorsa con un’assemblea di quartiere con più di 100 persone. Il progetto vie d’acqua è un misto di abominio e follia che difficilmente può trovare persone favorevoli, se non chi ci guadagnerà e speculerà, progetto che andrà a devastare 3 parchi per portare un rigagnolo non navigabile dentro Milano. No, non verrano riattivati i canali che partendo dalla Darsena rendevano la città raggiungibile con le navi. Sarà una gettata di cemento che partendo dalla Darsena porterà acqua ad un lago artificiale, laghetto costruito per abbellire il sito Expo e la via d’acqua si scaricherà nel Villoresi. Il sogno di Leonardo non si avvererà, ma alcune tasche si riempiranno, e la metropoli non avrà più 3 parchi. Beh, un buon lascito, no?

Anche di questo non se ne parla, ma si parla del maxi investimento USA per il padiglione che diverse imprese private statunitensi pagheranno per permettergli di sbarcare ad Expo 2015. Tanti interessi, il più grande di tutti imporre ed invadere il mercato europeo con gli OGM.

Fortunatamente però non tutti i media d’informazione ascoltano passivi queste notizie. Per ora esclusa Radio Popolare e Altreconomia (anche se non su tutto) sono solo portali e realtà di movimento a tenere alta l’attenzione sul vero volto di Expo 2015. Chissà per quanto tempo le volontà e gli investimenti economici markettari potranno coprire con patina e silenzio le schifezze che il grande evento porterà e lascerà? La cosa certa è che Milano non resta a guardare. Ed in qualche modo non solo Milano.

Se pensiamo a quanto di connettibile esiste tra l’iniziativa al parco di Trenno, al corteo a Napoli contro il Biocidio e alla manifestazione in Val di Susa contro il TAV, possiamo anche pensare che a breve si possano trovare forme solidali di opposizione a progetto che sono si diversi ma sostenute da logiche comuni.

Insomma il 16 novembre sembra diventare una seconda tappa del 12 ottobre. Tanti NO, che poi a ben vedere dovremmo volgere ad un grande SI comune.

….continua….

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *