Il mistero di Wiola si colora di nuove tinte, colori e disegni….ma anche di domande

18951018_1063053137161949_7190526105638241888_nSiamo andati al parco Baden Powell, eravamo lì assieme ad altri ed altre: cercavamo Wiola, abbiamo trovato una consolle, 4 casse, bombolette spray e un cartello simile a quelli appesi dal Comune di Milano su qualche decina di muri, molto meno dei 100 promessi, con la scritta “Muro libero”….ma Wiola li ha rifatti con la scritta “Muro liberato”.

Il dubbio si è trasformato in azione, il muro demaniale di Baden Powell ha visto un pennello color viola che vìola la legge, e con lui poi altri, e poi bombolette spray e stancil. Il tutto a ritmo di musica.

Una risata si è sentita forte, e poi un grido “bravi, brave avete colto nel segno”. Wiola?
Così le persone che avevano in mano rulli e bombolette hanno preso un pezzo di muro in più e scritto “Wiola libera tutti” e poi posizionato il cartellino “muro liberato”.

Wiola non sappiamo chi sia, ma sappiamo che sul viola escono disegni e scritte interessanti. Aspettando le nuove puntate della saga, ci godiamo un muro liberato, colorato e vissuto. Alla faccia del decoro che tutela l’abbandono della proprietà privata e gira le spalle davanti allo scempio delle pubblicità invasive.

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