La pistola, il vigile di quartiere…e la pistola giocattolo
Abbiamo già espresso il nostro punto di vista sulla triste vicenda del “poliziotto locale” che preso
dalla smania di potere ha sparato a sangue freddo e ucciso un ragazzo cileno a Lambrate.
Abbiamo già sottolineato come a parer nostro debba cambiare la concezione di sicurezza su cyui si è basata per anni la precedente legislatura comunale e abbiamo già esplicitato che con le telecamere e le armi non si va molto lontano.
Ci sembra così banale ribadire che la sicurezza è avere le strade vissute ed illuminate, avere la gente attorno, i discorsi, le risate, la musica.. Non sentirsi sol* e sperdut* in balia del nulla.
Potevamo auspicare che si imparasse qualcosa dal fattaccio.
Invece oggi salta fuori che in via Crescenzago (sempre zona Lambrate) è stata rinvenuta tra i mattoni di un muretto una pistola giocattolo.
Sorprendentemente pare che questa sia una pista da seguire. Potrebbe forse essere la temuta arma impugnata dall’amico del ragazzo morto (che tra l’altro è stato ucciso perchè colpevole di essersi inserito nella traiettoria tra la pistola e il proiettile).
La notizia si commenta da sola.
La giustizia si commenta da sola.
I fatti parlano di un ragazzo morto. Morto e non armato. Morto perché…perché..perché.
Non si sa perché.
Ci auguriamo che la riforma che coinvolgerà la polizia locale avvenga e sia attuata seguendo alcuni criteri: si ad una presenza faccia da tramite tra le istanze e le esigenze dei cittadini e il comune,
no a pistole e armi, soprattutto per chi deve rappresentare una presenza di appoggio e aiuto per le strade.
O forse basterebbe una pistola giocattolo per tutelarci?
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